De Luca Manfredi

La decisione della Corte costituzionale di bocciare la possibilità per Vincenzo De Luca di correre per un terzo mandato alla guida della Regione Campania segna la fine di un’epoca politica e apre ufficialmente la corsa alla successione nel centrosinistra. Una corsa che, oltre al candidato, richiede una strategia, una visione e un programma capace di parlare a un elettorato ormai più frammentato e meno fidelizzato rispetto al passato.

Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi lo ha detto chiaramente: “Serve una coalizione ampia, dai moderati ai riformisti, fino al Movimento 5 Stelle, come stiamo facendo qui a Napoli”. L’esperimento napoletano viene così proposto come modello per il futuro del centrosinistra campano, in una regione che ha visto De Luca dominare la scena per un decennio, nel bene e nel male. Ma proprio per questo, la transizione dovrà essere gestita con attenzione e intelligenza politica.

Il campo largo cerca un volto e un’identità.
Il primo nodo è il candidato. Tra i nomi che circolano con insistenza nel “campo largo” composto da Partito Democratico e Movimento 5 Stelle spicca quello di Roberto Fico, ex presidente della Camera dei Deputati, figura di sintesi tra le diverse anime della coalizione. Campano, istituzionale ma con un forte profilo politico, Fico rappresenterebbe un punto di equilibrio tra il pragmatismo amministrativo e l’identità movimentista che una parte dell’elettorato ancora reclama.

Non sarà però sufficiente trovare un nome. La vera sfida sarà definire un programma condiviso, che parta dai bisogni reali dei cittadini: sanità, trasporti, lavoro, ambiente, giovani. Serve un’agenda che non si limiti a cavalcare la continuità con l’era De Luca, ma sappia raccoglierne gli elementi migliori e superarli dove necessario. Perché dopo dieci anni, anche chi ha votato De Luca potrebbe chiedere cambiamento.

Il ruolo di De Luca
E De Luca? Secondo Manfredi, il governatore uscente “può e deve dare un contributo”, partendo dall’esperienza accumulata. È un modo diplomatico per suggerire che, pur non potendo correre, De Luca resterà una figura centrale — ma non necessariamente protagonista — nella partita. Dovrà decidere se essere il federatore di una coalizione nuova o il garante di un passato che rischia di pesare più del dovuto.


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