Elezioni comunali

Saranno 244.129 gli elettori chiamati alle urne il 25 e 26 maggio in quindici comuni della Campania per il rinnovo del Consiglio comunale. Il quadro politico che emerge è segnato da fratture interne, assenze clamorose di simboli di partito e nuove alleanze civiche, riflesso di un contesto elettorale fluido e frammentato.

Nel Napoletano, dove si vota in cinque comuni, sparisce completamente il simbolo del Movimento 5 Stelle, assente da ogni competizione locale. Non meno sorprendente è la situazione del Partito Democratico, che non parteciperà alle elezioni a Nola. Qui, a 24 ore dalla scadenza per la presentazione delle liste, il candidato ufficiale del PD si è ritirato, lasciando il partito privo di rappresentanza. A Marigliano, invece, si consuma una scissione interna al PD: una parte del partito sostiene il candidato ufficiale con simbolo e liste collegate, mentre un’altra corrente ha scelto di appoggiare il candidato di centrodestra Paolo Russo, confluendo in liste civiche.

Nel dettaglio, tra i comuni al voto figurano Chiusano di San Domenico, Rotondi e Senerchia in provincia di Avellino; Sant’Angelo a Cupolo in provincia di Benevento; Lusciano e Pignataro Maggiore nel Casertano; e Capaccio Paestum, Castelnuovo di Conza, Ispani e Sant’Angelo a Fasanella nel Salernitano. A Capaccio Paestum, il clima politico è particolarmente teso: la città torna alle urne dopo l’arresto dell’ex sindaco Franco Alfieri, esponente del PD e presidente della Provincia di Salerno, nonché fedelissimo del governatore Vincenzo De Luca. In questo contesto, i principali partiti – ad eccezione di Fratelli d’Italia – hanno ritirato i propri simboli, preferendo far confluire i propri candidati in liste civiche. Il centrodestra si presenta diviso, con Fratelli d’Italia che sostiene Carmine Caramante insieme a tre civiche, mentre Forza Italia appoggia in sordina la candidatura di Simona Corradino, sostenuta da quattro liste. A sinistra, il PD, pur senza simbolo, sembrerebbe sostenere tacitamente Gaetano Paolino.

A Nola, roccaforte dei fratelli Manfredi – Gaetano, sindaco di Napoli, e Massimiliano, consigliere regionale – la mancata partecipazione del PD segna un duro colpo politico. A correre per la fascia tricolore sono Maurizio Barbato, per Fratelli d’Italia; Agostino Ruggiero, per i Socialisti; Antonio Ciniglio, con Gelso Nola 2040; e Andrea Ruggiero, appoggiato da ben sette liste civiche.

A Volla si registra un’alta frammentazione politica con sei candidati sindaco e coalizioni trasversali. Il PD sostiene Giuliano Di Costanzo insieme a tre civiche, mentre Lino Donato, candidato del centrodestra, è appoggiato da Fratelli d’Italia, Forza Italia e una civica. Gli altri candidati sono sostenuti da diverse formazioni civiche e da Potere al Popolo.

Situazione complessa anche a Giugliano in Campania, dove il centrosinistra ha scelto Diego D’Alterio, capogruppo uscente del PD, supportato da una coalizione allargata che comprende anche Italia Viva e Azione. A sfidarlo, Giovanni Pianese, ex sindaco ed esponente del centrodestra, e Salvatore Pezzella, che pur restando nel Movimento Cinque Stelle ‘perde’ il simbolo ed incassa l’appoggio di una civica indipendente.

A Casavatore, i simboli dei partiti sono quasi del tutto assenti: Vito Marino corre con l’appoggio di più liste civiche legate all’area di centrodestra, mentre l’avvocato Fabrizio Celaj si presenta con il simbolo del PD e una lista legata al M5S, anche in questo caso orfana del simbolo ufficiale. Terzo candidato in corsa è Mauro Muto, sostenuto da Fratelli d’Italia.

Infine a Marigliano, la spaccatura nel PD ha portato alla contrapposizione tra Gaetano Bocchino, candidato ufficiale con simbolo del partito, e Paolo Russo, politico di lungo corso oggi in “Noi Moderati”, sostenuto anche da ex esponenti PD confluiti in liste civiche. In corsa anche Ciro Panariello, appoggiato da una lista civica autonoma.


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