Dopo mesi di stabilità, i prezzi alla produzione dell’industria tornano a registrare una lieve crescita congiunturale, accompagnata da una ripresa della dinamica tendenziale. A settembre 2025, secondo i dati diffusi dall’Istat, l’indice dei prezzi aumenta dello 0,2% su base mensile e dell’1,1% su base annua, in accelerazione rispetto al +0,2% registrato ad agosto.
Mercato interno in ripresa, spinta dal comparto energetico
Sul mercato interno, i prezzi crescono dello 0,2% su base mensile e dell’1,5% su base annua, in forte aumento rispetto al +0,5% di agosto.
L’incremento è trainato dall’energia, il cui prezzo accelera in modo deciso: la fornitura di energia elettrica e gas segna infatti un +2,8% su base annua, rispetto al +0,4% del mese precedente.
Al netto dell’energia, i prezzi risultano stabili in termini congiunturali e mostrano una crescita tendenziale più contenuta (+0,8%, da +0,9% di agosto), segno di un’economia industriale che si muove a velocità diverse tra i comparti.
Mercato estero e manifattura: luci e ombre
Sul mercato estero, i prezzi aumentano dello 0,2% su base mensile e dello 0,4% su base annua (+0,6% area euro, +0,3% area non euro).
Nel terzo trimestre 2025, rispetto al precedente, l’indice cresce dello 0,9% complessivo: +1,4% per il mercato interno e -0,3% per quello estero, evidenziando una maggiore dinamicità della domanda interna.
Tra le attività manifatturiere, gli incrementi più significativi riguardano:
- prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+3,0% sul mercato interno);
- industrie alimentari, bevande e tabacco (+6,1%) e mezzi di trasporto (+4,4%) sull’area euro;
- altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine e apparecchiature (+5,3%) sull’area non euro.
Le flessioni più marcate si osservano nei prodotti petroliferi raffinati (-9,5%), nel legno, carta e stampa (-2,4%) e nei prodotti chimici (-2,3%).
Beni intermedi e di consumo: segnali contrastanti
Sul fronte dei beni intermedi, dopo la lieve flessione di agosto, torna una crescita tendenziale positiva (+0,3%), mentre rallenta l’aumento dei beni strumentali (+1,0%, da +1,1%) e dei beni di consumo (+1,4%, da +2,0%).
L’insieme dei dati conferma una fase di riallineamento dei prezzi industriali, influenzata sia dalla ripresa dei costi energetici sia dal raffreddamento della domanda estera.
Costruzioni: stabilità con effetto base positivo
A settembre, i prezzi alla produzione delle costruzioni mostrano un quadro complessivamente stabile.
Gli edifici residenziali e non residenziali registrano una lieve flessione mensile (-0,1%), ma una crescita dell’1,9% su base annua, in accelerazione rispetto al +1,4% di agosto.
Per strade e ferrovie, i prezzi restano invariati rispetto ad agosto ma aumentano dello 0,6% tendenziale, dopo la sostanziale stabilità dei mesi precedenti.
Nel terzo trimestre, rispetto al secondo, i prezzi risultano stazionari per gli edifici e in modesto calo (-0,1%) per strade e ferrovie.
Secondo l’Istat, l’accelerazione tendenziale è in parte dovuta a un “effetto base”, legato al confronto con settembre 2024, quando si erano registrate ampie riduzioni dei prezzi del comparto edilizio.
Nel complesso, i dati di settembre segnalano un ritorno alla crescita dei prezzi alla produzione, sostenuto dal comparto energetico e da alcune filiere manifatturiere ad alta specializzazione. Tuttavia, il contesto rimane caratterizzato da cautela, con segnali di rallentamento in alcuni settori industriali e incertezze sul fronte internazionale.
La fase autunnale potrebbe dunque confermare una graduale normalizzazione dei prezzi, in linea con la dinamica moderata della domanda interna e con un contesto globale ancora fragile.
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