La fase conclusiva della manovra entra nel vivo con la selezione degli emendamenti ritenuti ammissibili dalle forze politiche di maggioranza. Nella lista delle modifiche segnalate prevalgono proposte che incidono su istruzione, fiscalità dei contratti di lavoro e trattamento patrimoniale dei metalli preziosi. Tra i dossier più discussi figura quello relativo al sostegno alle famiglie che scelgono istituti paritari.
Forza Italia propone un intervento dal valore massimo di 1.500 euro erogato come voucher scolastico destinato ai nuclei con ISEE inferiore ai 30mila euro. Il meccanismo, presentato con un emendamento firmato da Claudio Lotito, si inserisce nella logica di un supporto economico graduale, con importi inversamente proporzionali al reddito familiare e finanziamento complessivo fissato a 20 milioni di euro. La misura punta a sostenere la libertà educativa, ma rischia di riaprire il fronte politico sul differente trattamento tra sistema pubblico e sistema paritario.
Sul versante fiscale, Fratelli d’Italia interviene ampliando il perimetro della detassazione dei rinnovi contrattuali inserita nella manovra. L’emendamento propone che l’imposta sostitutiva del 5% sui redditi fino a 28.000 euro si applichi non solo agli accordi siglati nel 2025 e 2026, come previsto nella versione attuale del testo, ma anche ai contratti rinnovati nel 2024. Contestualmente si amplia la platea includendo anche lavoratori con redditi tra 28.000 e 35.000 euro, ai quali verrebbe però applicata un’aliquota del 10%. La misura resta limitata ai contratti firmati con le organizzazioni sindacali più rappresentative a livello nazionale.
Forza Italia interviene anche sul fronte edilizio chiedendo una proroga fino al 2028 del bonus ristrutturazioni al 50% sulla prima casa, coperto con circa 300 milioni l’anno tra il 2028 e il 2037. L’attuale impostazione della manovra prevede la proroga al 50% solo fino al 2026, con una riduzione al 36% per gli immobili diversi dall’abitazione principale.
Un capitolo a sé riguarda la proposta di una tassa sull’oro fisico. Le due versioni presentate da Forza Italia e Lega differiscono principalmente sull’aliquota applicata e sulla finestra temporale delle operazioni. La proposta di Maurizio Gasparri, capofila per FI, prevede che chi possiede metalli preziosi al 1° gennaio 2026 possa rivalutare il proprio oro applicando un’imposta sostitutiva del 13%, con pagamento entro settembre 2026 e possibilità di rateizzazione in tre anni. Il testo firmato da Massimiliano Romeo per la Lega replica la stessa struttura ma con un’aliquota più contenuta, pari al 12,5%, e una scadenza per la richiesta fissata al 30 giugno 2026.
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