“In un momento di competitività così accelerata abbiamo bisogno di spingere gli investimenti”. Con queste parole il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ha sintetizzato la posizione degli industriali italiani rispetto alla manovra economica del Governo, intervenendo all’assemblea di Confindustria Umbria a Bastia Umbra.
Orsini ha riconosciuto che la scelta dell’esecutivo di anticipare di un anno il rientro dal debito rappresenta una mossa di responsabilità apprezzata dalle grandi imprese, ma ha sottolineato che “serve sostenere di più l’impresa per dare competitività”. In un contesto internazionale caratterizzato da forti tensioni economiche e da un’accelerazione tecnologica senza precedenti, la priorità – secondo il numero uno di Confindustria – deve restare la crescita degli investimenti produttivi e dell’innovazione industriale.
Uno dei punti chiave indicati da Orsini è proprio l’iperammortamento, la misura che consente di incentivare l’acquisto di beni strumentali legati alla digitalizzazione e all’automazione dei processi produttivi. “Bene l’iperammortamento – ha affermato – ma la cosa importante è che abbia una visione di tre anni. Se la misura viene confermata solo per il 2026, molte imprese rischiano di non riuscire a pianificare per tempo gli investimenti”.
Orsini ha spiegato che il ciclo industriale richiede programmazione e stabilità normativa, due elementi essenziali per orientare gli imprenditori verso scelte di medio-lungo periodo. “Abbiamo bisogno di avere il 2026, il 2027 e il 2028”, ha aggiunto, annunciando che Confindustria sta lavorando con il Governo per ottenere l’estensione triennale della misura.
La riflessione del presidente Orsini si inserisce in un dibattito più ampio sulla manovra di bilancio 2026, che punta a un equilibrio tra rigore finanziario e sostegno all’economia reale. Tuttavia, come ha ricordato il leader degli industriali, la sola disciplina contabile non basta se non si accompagnano le imprese in un percorso di crescita e innovazione.
“Serve una politica industriale che guardi oltre l’anno fiscale”, ha detto Orsini, ribadendo che la competitività del sistema produttivo italiano passa da una visione strategica pluriennale, capace di coniugare sostenibilità, digitalizzazione e attrazione di capitali privati.
In questo senso, il richiamo di Confindustria va nella direzione di un dialogo strutturato con il Governo, affinché le misure fiscali e gli incentivi non si limitino a interventi spot, ma diventino strumenti stabili per sostenere la trasformazione tecnologica e la crescita delle imprese.
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