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Gli italiani continuano a utilizzare il contante più di qualsiasi altro strumento di pagamento, in particolare per le spese di piccolo importo. Tuttavia, il “Rapporto sulle abitudini di pagamento dei consumatori in Italia”, pubblicato dalla Banca d’Italia sulla base dell’indagine BCE 2024, mostra un quadro in trasformazione: il cash è ancora maggioritario, ma in costante calo, mentre crescono carte, pagamenti mobili ed e-commerce.

Secondo lo studio, oltre la metà delle transazioni nei negozi fisici avviene ancora in contanti, ma la quota è scesa al 61% nel 2024, contro il 69% nel 2022 e addirittura l’82% nel 2019. I pagamenti con carta sono saliti al 32% (dal 26% del 2022), mentre i pagamenti mobili hanno raggiunto il 4%, raddoppiando in due anni. In valore, il contante rappresenta il 49% del totale degli acquisti, le carte il 39% e i pagamenti mobili il 5%.

L’Italia rimane comunque uno dei Paesi dell’area euro con il più alto uso del contante, anche se l’accettazione dei pagamenti elettronici da parte dei commercianti è cresciuta rapidamente: l’87% li accetta, rispetto all’80% del 2022. La quota dei pagamenti online è inoltre salita al 24% delle transazioni non ricorrenti, contro il 16% del 2022, confermando il ruolo del commercio elettronico come volano del cambiamento.

Le carte di pagamento restano lo strumento digitale più diffuso: rappresentano il 51% in volume e il 52% in valore dei pagamenti online. Il contante, invece, domina ancora nelle spese fino a 50 euro, anche se con un calo costante: 64% delle transazioni sotto i 30 euro (erano il 76% nel 2022 e l’89% nel 2019) e 56% tra 30 e 50 euro. Solo il 44% delle transazioni tra 50 e 100 euro avviene ormai in contanti.

Il profilo sociologico del cash rimane stabile: è preferito dagli anziani, da chi ha minore istruzione e reddito, mentre i pagamenti mobili crescono tra giovani e generazione Z. Nonostante ciò, le preferenze culturali stanno cambiando: il 61% dei consumatori italiani dichiara di preferire i metodi elettronici rispetto al contante (solo il 20% mantiene la preferenza inversa).

L’Italia si colloca così tra i Paesi dell’eurozona più favorevoli ai pagamenti digitali, spinta da percezioni di maggiore comodità, sicurezza e rapidità. Tuttavia, il 58% degli intervistati continua a considerare importante mantenere la possibilità di pagare in contanti, e una quota analoga (58%) esprime preoccupazioni per la privacy legate all’uso di strumenti digitali.

Interessante anche la crescita dell’interesse verso cripto-attivi: il 9% dei consumatori italiani dichiara di possederne, contro il 2% del 2022. La maggioranza (54%) li considera strumenti d’investimento, mentre solo il 20% li usa come mezzo di pagamento.

In sintesi, l’Italia si avvicina gradualmente a un modello di pagamenti più digitali e trasparenti, ma il contante resta un simbolo di fiducia, controllo e libertà per ampie fasce della popolazione. La sfida dei prossimi anni sarà integrare innovazione e inclusione, garantendo a tutti accesso ai vantaggi del digitale senza rinunciare alla tutela della privacy e della libertà di scelta.



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