Casa sandra e raimondo vianello berlusconi

“Addio a Casa Vianello”. L’attico di Milano 2 appartenuto a Sandra Mondaini e Raimondo Vianello è stato acquistato da Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato di MFE-Mediaset e figlio del fondatore di Fininvest, Silvio Berlusconi, che proprio quel quartiere aveva immaginato e costruito negli anni Settanta come modello di residenza moderna e funzionale.

Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera e confermato da fonti vicine alla trattativa, la compravendita è avvenuta nei mesi scorsi per una cifra stimata di circa 1,45 milioni di euro, di cui 100mila euro versati come acconto e 1,35 milioni come saldo alla conclusione dell’accordo.


Un acquisto tra affetto e memoria

L’operazione avrebbe un forte valore affettivo per Pier Silvio Berlusconi, che è cresciuto professionalmente e umanamente in un contesto in cui i Vianello rappresentavano una parte centrale della storia Mediaset. La coppia, scomparsa nel 2010 a pochi mesi di distanza l’uno dall’altra, era non solo simbolo di un’epoca televisiva ma anche molto legata alla famiglia Berlusconi, con cui condivideva una profonda amicizia.

La decisione di Pier Silvio di acquistare l’immobile – che confina con un appartamento di sua proprietà – avrebbe dunque una motivazione più sentimentale che patrimoniale: un gesto che riporta “Casa Vianello” idealmente sotto l’ala della famiglia che ha contribuito a costruire il mito della coppia.


L’attico di Milano 2: una casa, un simbolo

L’attico si trova a Segrate, nel cuore di Milano 2, quartiere residenziale voluto da Silvio Berlusconi negli anni Settanta e destinato a ospitare una nuova classe media urbana. La vera casa dei Vianello — non quella dove veniva girata la celebre sitcom Casa Vianello — è un appartamento di 285 metri quadrati, dotato di cinque camere e altrettanti bagni, ampi terrazzi e finiture di pregio.

La coppia vi aveva trascorso vent’anni, dal 1991 fino alla morte, in un’esistenza scandita da riservatezza, ironia e affetto reciproco, che si rifletteva anche nel loro modo di vivere lo spazio domestico.


Da eredità filippina a ritorno “a casa”

Dopo la scomparsa dei coniugi, l’attico era passato in eredità a Pedro Edgardo Magsino e Rosalie Escarez, i due domestici filippini che avevano assistito i Vianello per decenni e ai quali la coppia aveva lasciato gran parte del patrimonio, inclusa anche una casa di lusso a Crans-Montana, in Svizzera, poi venduta negli anni successivi.

I due, rimasti a vivere nell’attico con i figli John Mark e Raimond, oggi trentenni, hanno deciso di cedere l’immobile a Pier Silvio Berlusconi, completando così una curiosa parabola affettiva e patrimoniale che riporta “Casa Vianello” nell’orbita originaria della famiglia che contribuì a renderla celebre.


Una storia che intreccia televisione, memoria e territorio

L’acquisto dell’attico da parte di Pier Silvio non rappresenta solo un affare immobiliare, ma un atto simbolico di continuità: un ritorno alle origini della televisione privata italiana, nata proprio nei palazzi di Milano 2, dove sorsero anche gli studi Fininvest e TeleMilano, da cui prese vita l’avventura Mediaset.


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