La premier Giorgia Meloni interviene a Roma all'Ukraine Recovery

Alla Nuvola dell’EUR, cuore simbolico e operativo della capitale, si è svolta oggi una conferenza di portata storica: il vertice internazionale per la ricostruzione dell’Ucraina, che ha visto la partecipazione di oltre 500 aziende, rappresentanti di 30 Paesi, organizzazioni internazionali e figure chiave della diplomazia e della finanza globale. Dieci miliardi di euro: è l’impegno economico complessivo assunto nel corso dei lavori, che apre una nuova fase per l’Ucraina devastata dalla guerra e pone l’Italia in posizione di leadership nel processo di ricostruzione.

Dobbiamo immaginare il dopo”, ha dichiarato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, aprendo la plenaria. “L’Italia può essere protagonista nella ricostruzione grazie al suo tessuto produttivo solido, dinamico e internazionale”. Un’idea di rinascita che richiama il “miracolo economico” del dopoguerra italiano, come auspicato dalla stessa premier: “Anche noi, sulle macerie della Seconda guerra mondiale, abbiamo costruito la potenza industriale che oggi conosciamo”.

La presidente ha annunciato la nascita di un nuovo fondo Equity europeo, promosso anche con il contributo italiano, per sostenere gli investimenti privati in Ucraina. L’obiettivo è mobilitare capitali, attrarre aziende e costruire – insieme – una nuova economia ucraina resiliente e sostenibile. Le infrastrutture prioritarie includono scuole, ospedali, strade, ponti, chiese, simboli tangibili della normalità che si vuole riconsegnare al Paese martoriato.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accolto con gratitudine e determinazione l’impegno collettivo: “Putin ha due alleati: l’inverno e il terrore. Noi dobbiamo combatterli entrambi. Per farlo, abbiamo bisogno di droni, sistemi di difesa, ma anche di investimenti strategici e di un vero Piano Marshall”. Zelensky ha denunciato un attacco massiccio su Kiev proprio alla vigilia della conferenza: “Terrorismo puro, con centinaia di droni russi contro i civili”. E ha rilanciato il bisogno di “difendere e ricostruire al tempo stesso”.

“La pace va costruita con la deterrenza”, ha aggiunto Meloni, sottolineando che l’Italia continuerà a sostenere l’Ucraina anche dal punto di vista militare, e che le sanzioni contro Mosca vanno rafforzate, non allentate. Cruciale la cooperazione tra industrie della difesa, ma anche il contributo civile: “Nulla sarebbe possibile senza le nostre imprese, senza i cittadini che credono nella libertà e nella giustizia”.

La conferenza è stata anche l’occasione per il rilancio del processo di adesione dell’Ucraina all’Unione Europea. La presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha ribadito: “Il futuro dell’Ucraina è l’Europa. L’Ucraina ha fatto le riforme necessarie, ora spetta a noi mantenere le promesse”. Ha inoltre annunciato il sostegno dell’UE al potenziamento dell’industria della difesa ucraina e l’attivazione di prestiti Safe per finanziare direttamente la capacità produttiva del Paese.

Nel pomeriggio si è svolta anche la riunione della Coalizione dei Volenterosi, co-presieduta da Keir Starmer e Emmanuel Macron, collegati dal centro NATO di Northwood. Entrambi hanno rilanciato l’urgenza di “fare pressione su Putin con nuove sanzioni per costringerlo a negoziare”.

Presente anche l’inviato statunitense Keith Kellogg, delegato del presidente Trump, che ha portato il sostegno di Washington al nuovo formato di cooperazione internazionale: è la prima volta che gli USA partecipano attivamente alla Coalizione, e per Meloni “è un segnale politico chiarissimo”.

Infine, un monito accorato è giunto da Olena Zelenska, First Lady dell’Ucraina: “Le persone sono il cuore della ricostruzione. Senza persone, un Paese è solo un memoriale”. Ha ricordato come la distruzione non sia solo fisica, ma anche sociale, e come la protezione dei civili sia una misura dell’umanità nel mondo di oggi.

Il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa ha infine rimarcato: “La Russia dovrà essere ritenuta responsabile della devastazione. La ricostruzione sarà anche un atto di giustizia. L’allargamento dell’UE all’Ucraina è il nostro investimento geopolitico più strategico”.

L’Italia, con l’impegno espresso anche dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, conferma il proprio ruolo centrale nel sostenere libertà, ricostruzione e democrazia. Un messaggio forte e chiaro che Roma lancia al mondo da una capitale europea che oggi guarda al futuro con responsabilità e visione.


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