Campania Lorenzo Medici Cisl fp
“Chiediamo ai leader nazionali dei partiti che hanno occupato i posti sicuri per essere eletti in Campania ed a tutti i candidati al Parlamento sul territorio, una presa di posizione netta e definita, e non timidi ammiccamenti elettorali, con un sì ai livelli essenziali di prestazioni e un no all’autonomia differenziata, che al Nord vogliono far passare per accrescere ulteriormente le risorse
presso le singole regioni. Bisogna evitare in tutti i modi che
si ritorni alle gabbie salariali nel lavoro pubblico, con
stipendi più pesanti nel Settentrione. Per quei governatori, il
cui ultimo incontro ha lo stesso sapore della per la Grecia,
deve essere chiaro una volta e per tutte che la rigenerazione
del sistema può essere realizzata solo all’interno di una
autentica scelta solidaristica. Nessuno ha il diritto di
chiedere voti al Sud senza difenderlo e svilupparlo, a partire
dai capi bastone arrivati in massa nei nostri collegi. E siamo
pronti ad additare alla pubblica opinione chi non si schiera
fino in fondo”.

Lorenzo Medici, leader regionale della Cisl Funzione Pubblica, lancia quella che definisce la “madre di tutte le battaglie” e chiama ad una presa di responsabilità collettiva tutti coloro che rappresentano le istituzioni e quelli che ambiscono a
diventare deputati e senatori della Repubblica. “La Campania ed il Mezzogiorno – sottolinea – ripartono se vengono potenziati i servizi pubblici da offrire alla cittadinanza, a partire dal capitale umano e dalle nuove competenze. Oggi purtroppo non è così. Se andiamo a guardare i LEP, verifichiamo che tra Nord, Centro e Sud ci sono differenze enormi che condizionano pesantemente l’erogazione dei servizi essenziali ed il soddisfacimento dei bisogni, dalla sanità, dove mancano migliaia di addetti e strutture ricettive all’altezza della straordinaria professionalità degli operatori, agli enti locali, molti dei quali in dissesto finanziario e con personale insufficiente anche per le più elementari incombenze, come il rinnovo della carta di identità”.

E’ su questi temi, secondo il segretario generale della Cisl Fp,
che bisogna aprire una discussione, aldilà del “tentativo
sudbolo” di introdurre per vie traverse l’autonomia
differenziata.

“Bene hanno fatto – dice Medici – il presidente della Regione De Luca e il sindaco di Napoli Manfredi a dire no.

Ma non basta. Si ha bisogno dell’impegno senza se e senza ma di
tutti. La Cisl è pronta a sostenere questi sforzi. Promuoveremo
conclude Medici – nelle prossime settimane una iniziativa che
metta al centro la priorità dei servizi pubblici, i livelli essenziali di prestazione, ed un grande piano di reclutamento speciale per almeno 100 mila assunzioni in Campania nei comparti pubblici. E rilanceremo subito dopo il voto la campagna referendaria sulla sanità, visto che gli interventi di De Luca nella programmazione ed organizzazione del settore hanno le stesso effetto del paracetamolo sul Covid, in pratica nessuno”.