Polo universitario Federico II San giovanni a teduccio Cybersicurezza - imprenditrici

Il Centro per il supercalcolo realizzato dal Consorzio interuniversitario Cineca nascerà in uno dei due nuovi edifici del Polo universitario della Federico II di San Giovanni a Teduccio, che stanno per essere ultimati. Sarà operativo entro il 2024 e vi lavoreranno a regime almeno cento persone, tra dottorati e ricercatori. L’infrastruttura tecnologica sarà dedicata in buona parte alla cybersicurezza e verrà collegata al supercomputer «Leonardo» di Bologna, il calcolatore più veloce al mondo per l’intelligenza artificiale (250 milioni di miliardi di operazioni al secondo). Saranno investiti oltre 50 milioni di euro, tra fondi europei (Fsc, Pnrr), nazionali e regionali. 

L’investimento fa parte delle azioni programmate nell’ambito del progetto di ICSC – Centro Nazionale di ricerca in HPC, Big Data e Quantum Computing, una delle iniziative finanziate dalla Missione PNRR del Ministero dell’Università e della Ricerca “Istruzione e Ricerca”, in riferimento alla componente “Dalla ricerca all’impresa”, che prevede il potenziamento delle strutture di ricerca e la creazione di “campioni nazionali di Ricerca e Sviluppo” relativo a specifiche tecnologie abilitanti come il supercalcolo, il processing dei Big Data e il presidio delle tecnologie di Quantum Computing. Il progetto non si limita alla realizzazione dell’infrastruttura ma si estende al personale, con un focus sull’acquisizione e lo sviluppo di competenze di eccellenza nel campo delle tecnologie HPC.

La firma del protocollo d’Intesa

Nell’aula Magna del complesso di via Protopisani la firma del protocollo d’intesa. «Al Polo di San Giovanni a Teduccio c’è già una Academy dedicata alla cybersicurezza – ha detto il rettore Matteo Lorito -, con questa nuova infrastruttura saremo tutti più sicuri da un punto di vista informatico». «Sarà il primo sistema di supercalcolo applicato alla cybersecurity in Europa», ha affermato il presidente del consorzio Cineca, Francesco Ubertini. Mentre il direttore per le Politiche digitali della Commissione europea, Roberto Viola, in un videomessaggio ha aggiunto che «se per scoprire un’intrusione informatica ci vogliono mesi, con il supercalcolo saranno sufficienti pochi secondi». In questo progetto l’Agenzia nazionale per la cybersicurezza investe 20 milioni di euro. Il presidente Bruno Frattasi ha spiegato quanto siano necessari oggi gli investimenti in sicurezza informatica: «In questi giorni – ha ricordato – abbiamo dato aiuto alla Regione Campania che ha subito un attacco hacker ai sistemi informatici, che per fortuna non ha prodotto danni particolarmente gravi». 

All’evento di presentazione hanno partecipato i rappresentanti degli enti coinvolti nel progetto e in collegamento anche il Ministro dell’Università e Ricerca, Anna Maria Bernini.