Tajani Giorgetti superbonus

Gli ultimi interventi in materia di Superbonus hanno aperto una crepa nel Governo Meloni, diviso tra l’intransigenza del Ministro Giorgetti e i tentativi di apertura del segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani.

Il vicepremier e leader di Forza Italia nelle scorse ore ha espresso dubbi sulla norma che spalma su 10 anni i crediti del Superbonus e di cui banche e imprese temono una possibile retroattività. “Come Forza Italia vogliamo ascoltare le imprese e le banche per capire se ci sono dei danni o se bisogna intervenire in Parlamento per fare delle proposte, fermo restando l’intervento indispensabile per fermare i danni del superbonus”, ha detto Tajani, secondo cui 10 anni “forse sono troppi”.

Una dichiarazione che ha scatenato, non a sorpresa, la reazione piccata del Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.
“Io ho una responsabilità e difendo gli interessi dell’Italia come ministro delle finanze. Chiaro?”. Questa la risposta lapidaria del ministro leghista a margine dell’evento Investopia, rispondendo ad una domanda sulle perplessità di Antonio Tajani sulla vicenda Superbonus.

Una crepa che può diventare frattura

Il botta e risposta a distanza tra i due ministri del Governo Meloni potrebbe tradire la difficile coesistenza tra la salvaguardia – legittima – dei conti pubblici perseguita dal ministro Giorgetti e la protezione delle imprese tradizionalmente tra le ‘mission’ del partito del vicepremier Tajani.

Uno ‘scontro’ rischioso a poche settimane dal voto alimentato dalle dichiarazioni di Erica Mazzetti, Deputata di Forza Italia e responsabile nazionale dipartimento lavori pubblici di FI, che ha così commentato la vicenda: “Naturalmente mi unisco alla perplessità espressa dal nostro Segretario nazionale e Vicepremier Antonio Tajani sull’ipotesi avanzata in questi giorni di introdurre una retroattività. Come ho già detto, dobbiamo trovare una soluzione che non peggiori ulteriormente la situazione, già complessa, della filiera edile. Forza Italia è da sempre dalla parte degli imprenditori e dei professionisti responsabili. Il Parlamento, con le commissioni preposte, è al lavoro per una soluzione in grado di risolvere il doppio problema che si è venuto a creare dei crediti fermi e degli enormi oneri per le casse pubbliche, cercando anche di correggere certe storture nei rapporti con il sistema bancario soprattutto fronte interessi. Sono certa che la maggioranza di governo troverà una soluzione pragmatica al fine di salvaguardare i conti pubblici e accompagnare la chiusura della fase del superbonus senza ulteriori scossoni, soprattutto nella compensazione dei crediti fiscali per coloro che, in buona fede, hanno seguito una legge dello Stato”.

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