Le principali case automobilistiche statunitensi stanno conducendo un ultimo tentativo per convincere l’amministrazione Trump a rivedere i dazi sulle importazioni di componenti per auto, che entreranno in vigore questa settimana. Ford, General Motors e Stellantis hanno avviato intense trattative con la Casa Bianca, il Dipartimento del Commercio e l’Ufficio del Rappresentante per il Commercio USA per chiedere l’esclusione dai nuovi dazi di una serie di componenti a basso costo, considerati essenziali per il contenimento dei costi di produzione.
Secondo quanto riportato da Bloomberg, i produttori d’auto sostengono che l’imposizione delle nuove tariffe potrebbe avere effetti disastrosi sull’intero settore, causando aumenti dei prezzi, rallentamenti nella produzione e potenziali ricadute occupazionali. L’obiettivo dei costruttori è quello di evitare un aggravio dei costi che potrebbe minare la competitività delle vetture prodotte negli Stati Uniti.
Alla domanda di un giornalista sulla possibilità che John Elkann, presidente di Stellantis, avesse chiesto una sospensione dei dazi, Donald Trump ha smentito, affermando che il loro incontro ha riguardato principalmente le normative ambientali. Il presidente ha dichiarato di voler rivedere le regole sulle emissioni delle auto e di voler tornare “probabilmente agli standard del 2020”, segnalando un potenziale allentamento delle normative ambientali stabilite durante l’amministrazione Biden.
L’esito delle pressioni delle case automobilistiche rimane ancora incerto. Tuttavia, con l’entrata in vigore imminente delle nuove misure protezionistiche, il settore si trova davanti a uno scenario che potrebbe ridefinire i costi di produzione e la competitività dell’industria automobilistica statunitense nei prossimi anni.
Leggi le notizie di Piazza Borsa
Per restare sempre aggiornato, segui i nostri canali social Facebook, Twitter e LinkedIn











