Inflazione bollette

Le temperature estreme che hanno caratterizzato l’estate 2024 hanno avuto un impatto significativo sul consumo di energia elettrica in Italia. Nel solo mese di agosto, il fabbisogno energetico ha raggiunto 27,5 miliardi di kWh, segnando un aumento dell’8,1% rispetto ad agosto 2023, secondo i dati forniti da Terna. Si tratta del dato più alto mai registrato per questo mese.

Il caldo eccezionale ha spinto milioni di italiani a tenere accesi i condizionatori in modo costante, sia nelle abitazioni che nei locali commerciali, determinando una crescita consistente della domanda di elettricità, già sostenuta dall’incremento dei consumi nel settore dei servizi.

La domanda elettrica, destagionalizzata e corretta per i fattori di calendario e temperatura, mostra comunque una crescita del 4,8% rispetto ad agosto dello scorso anno, anche con un giorno lavorativo in meno rispetto al 2023. Le temperature medie mensili sono state superiori di ben 2 gradi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

A livello territoriale, l’aumento dei consumi si è diffuso in tutta Italia: +7,9% al Nord, +8,6% al Centro e +8,4% al Sud e nelle Isole. Questo fenomeno ha spinto il fabbisogno energetico nazionale a crescere del 2,5% nei primi otto mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023.

Produzione e fonti rinnovabili

Ad agosto 2024, l’86,6% della domanda elettrica è stata soddisfatta dalla produzione nazionale, mentre il restante 13,4% è stato coperto dalle importazioni di energia dall’estero, in crescita dell’11,4% rispetto al 2023.

La produzione da fonti rinnovabili ha coperto il 40,5% della domanda, in calo rispetto al 43,7% di agosto 2023. A fronte di questo calo, è aumentata la produzione termica (+12,8%), spinta soprattutto dalla crescita della generazione a gas per far fronte all’aumento dei consumi. Continua invece il calo della produzione a carbone (-63,7%), segno di una transizione energetica in atto, nonostante le difficoltà climatiche.

Anche la produzione fotovoltaica ha segnato un incremento del 15,1%, grazie all’aumento della capacità in esercizio che ha compensato il calo dell’irraggiamento solare. Tuttavia, le altre fonti rinnovabili hanno registrato difficoltà: l’eolica ha visto una diminuzione del 47,7% a causa della scarsità di vento, mentre la geotermica è calata del 2,3%.


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