Bonus Carrello della spesa - prezzi inflazione vendita

L’inflazione scende ma gli italiani continuano a non accorgersene. Secondo quanto emerge dall’ultimo report dell’Istati, infatti, il rientro dell’inflazione fa registrare un -1,4% su base mensile, arrivando fino al 7,7% dal 9,1% del mese di febbraio. Il tasso tocca così il livello più basso degli ultimi mesi, a partire da maggio 2022, quando al 6,8%. Numeri che, però, non si “ribaltano” sui prezzi al consumo, dunque, sul carrello della spesa.

Gli italiani continuano a risentire dei prezzi che, a differenza dell’inflazione, fanno registrare solo un -0,3% su base mensile. Troppo poco per parlare di un abbassamento del costo della vita.

Se la dinamica dei prezzi dell’energia – in ribasso – fa pensare anche per i prossimi mesi ad una graduale discesa dell’inflazione, sul fronte prezzi la situazione resta immutata.

Carrello della spesa

Continuano, intanto, le tensioni al rialzo dei prezzi dei beni alimentari non lavorati, e l’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimenti freschi, registra “ancora una moderata accelerazione” (da +6,3% a +6,4%).

Il rallentamento della corsa prezzi non si riflette così nel “carrello della spesa”. Secondo i dati preliminari dell’Istat, la crescita dei prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona rimane stabile su base tendenziale al 12,7%. È superiore di cinque punti percentuali al tasso dell’inflazione (7,7%).

“Il rallentamento del tasso di inflazione si deve, in prima battuta, alla decelerazione su base annua dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (da +40,8% a +18,9%) e alla flessione più marcata di quelli degli energetici regolamentati (da -16,4% a -20,4%) e, in misura minore, dalla contrazione dei prezzi degli alimentari lavorati (da +15,5% a +15,3%), dei beni non durevoli (da +7,0% a +6,8%) e dei servizi relativi ai trasporti (da +6,4% a +6,3%).
Tali effetti sono stati solo in parte compensati dall’accelerazione dei prezzi degli alimentari non lavorati (da +8,7% a +9,3%), dei tabacchi (da +1,8% a +2,5%) e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,1% a +6,3%)”, si legge nella nota.