Materie prime critiche

Il futuro industriale dell’Europa passa per la sicurezza delle materie prime critiche, e l’Italia intende giocare un ruolo da protagonista. È con questo spirito che si è svolto a Palazzo Piacentini l’incontro promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) e dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase), in collaborazione con Confindustria, dedicato alla nuova call della Commissione europea per i progetti strategici previsti dal Regolamento UE sulle Materie Prime Critiche (Critical Raw Materials Act).

L’appuntamento ha visto la partecipazione del ministro Adolfo Urso, del titolare del Mase Gilberto Pichetto Fratin e del delegato Confindustria all’Aerospazio Giorgio Marsiaj, riuniti per illustrare al mondo imprenditoriale italiano le opportunità offerte dal nuovo bando europeo, che resterà aperto fino al 15 gennaio 2026.

L’Italia al centro della nuova strategia europea

L’attuale contesto geopolitico richiede all’Europa di sviluppare nuove capacità di estrazione, raffinazione e riciclo delle materie prime critiche”, ha affermato Urso, sottolineando come il tema sia oggi una priorità strategica per garantire l’autonomia industriale del continente. “Abbiamo il dovere, l’urgenza e la necessità di contribuire all’autonomia strategica del nostro continente. Il Mimit è in campo per supportare le imprese affinché presentino, in questo secondo bando, progetti significativi nel nostro Paese.”

Da parte sua, il ministro Pichetto Fratin ha ricordato che le materie prime critiche rappresentano “una delle chiavi per lo sviluppo tecnologico e sostenibile del futuro” e che questa seconda call europea è l’occasione per “valorizzare il sistema produttivo italiano, fatto di PMI e competenze d’eccellenza”. “Dobbiamo sviluppare consapevolezza e mobilitare la filiera nazionale, rendendola integrata e connessa”, ha aggiunto, invitando le aziende ad agire con spirito di sistema.

Industria, innovazione e sicurezza delle forniture

Sul piano industriale, il delegato Confindustria Marsiaj ha rimarcato come “l’approvvigionamento sicuro e stabile delle materie prime critiche sia una priorità per la competitività e la sicurezza nazionale ed europea”. L’Italia, ha spiegato, grazie alla forza del proprio settore manifatturiero e alla collaborazione tra istituzioni, ricerca e imprese, “può diventare un hub nel Mediterraneo per garantire la sicurezza delle catene di fornitura”.

L’Unione Europea, attraverso il Critical Raw Materials Act, mira infatti a stimolare nuovi investimenti in estrazione, raffinazione, riciclo e sostituzione di materie prime strategiche, indispensabili per la transizione verde e digitale. Le applicazioni sono molteplici: mobilità elettrica, energie rinnovabili, semiconduttori, batterie e nuove tecnologie industriali.

Dall’innovazione al riciclo: l’esperienza italiana

La prima call del 2024 si era già conclusa con risultati incoraggianti per l’Italia, che ha visto quattro progetti riconosciuti nel settore del riciclo, confermando la solidità e l’avanguardia delle sue filiere manifatturiere. Con la nuova call europea, Mimit, Mase e Confindustria intendono accompagnare le imprese in una fase di consolidamento e crescita, promuovendo la condivisione delle esperienze e la nascita di nuovi poli produttivi integrati.


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