Sergio Mattarella a Napoli

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in visita a Castel Capuano di Napoli per presenziare alla cerimonia di inaugurazione della terza sede della Scuola Superiore della Magistratura ed alla presentazione dell’anno formativo 2023. Lo storico sito napoletano, che sin dal XVI secolo ha avuto un nesso col mondo giudiziario cittadino, si unisce alle sedi già esistenti di Roma e Scandicci.

La presenza del Capo dello Stato, che secondo Costituzione è anche al vertice del Consiglio Superiore della Magistratura, impreziosisce la giornata dedicata alle future toghe. Diversi i temi toccati dal Presidente Sergio Mattarella durante il suo intervento: “In uno Stato di diritto la legge è l’unico collegamento possibile tra il giudice, non elettivo né politicamente responsabile, e la sovranità popolare, di cui la legge, opera di parlamentari eletti dal popolo e politicamente responsabili, è l’espressione prima. In queste considerazioni si ritrova l’essenza dell’indipendenza della magistratura come patrimonio irrinunciabile dello Stato di diritto e della nostra democrazia costituzionale”.

Ma non solo. Il Capo dello Stato ha fatto accenno anche all’importanza della separazione dei poteri ed inoltre ha posto l’attenzione sulla durata dei processi: “È indispensabile che il processo, sia civile che penale, divenga strumento più agile e moderno per perseguire adeguatamente gli obiettivi per i quali è predisposto. Occorre che Governo e Parlamento, Magistratura e avvocatura, si impegnino per conseguire questo risultato”.

Durante la cerimonia presenti, oltre ai futuri togati, anche Giorgio Lattanzi, presidente della Scuola Superiore della Magistratura in Italia, Diego Ragozini, presidente della giunta distrettuale Associazione Magistrati Napoli, ed istituzioni nazionali, regionali e locali. Tra i relatori anche il ministro della Giustizia, Carlo Nordio: “La Scuola potrà diventare una preziosa palestra di conoscenza anche per le riforme che nelle prossime settimane presenteremo. L’amministrazione della giustizia è proprio servire lo Stato e i suoi cittadini, per questo occorre renderla più efficiente e allo stesso tempo di qualità. La sfida è consolidare l’essenziale fiducia dei cittadini nella giustizia e in chi la amministra, a cominciare da una magistratura autenticamente indipendente e autonoma, baluardo di ogni Stato democratico. Le riforme in cantiere – chiude il ministro Nordio – mirano a coniugare due aspetti fondamentali come presunzione di innocenza e certezza della pena”.

di M. Alt.