Alessandro Mei

La forte spaccatura che è seguita all’impossibilità di ricandidarsi del presidente uscente della V Zona (Campania) della Federvela, Francesco Lo Schiavo, ha costretto il presidente nazionale Francesco Ettorre a nominare lo scorso marzo un commissario straordinario, Alessandro Mei, già vice presidente nazionale, per gestire la transizione in vista di una nuova tornata elettorale. Dopo otto mesi di commissariamento, nel corso dei quali è giunta la notizia dell’organizzazione a Napoli della prossima America’s Cup, si può tracciare un primo bilancio e avere una notizia importante.

A che punto è il percorso di commissariamento?

Venerdì scorso in consiglio federale è stata approvata la delibera che consente di indire le elezioni della V Zona entro fine gennaio 2026. Ritengo che questo sia un momento storico in cui la Federvela campana non può perdere l’occasione più grande che potesse avere, l’organizzazione a Napoli della prossima America’s Cup. Si deve arrivare preparati per affrontare la fase di organizzazione l’evento, in cui  la federazione nazionale sarà coinvolta a livello tecnico. Quella regionale, invece, dovrà necessariamente essere coinvolta per tutto ciò che riguarda la promozione della cultura del mare. La vera sfida non sarà nel 2027, ma sfruttare questo evento per avere un ritorno di capitale umano e di esperienza che possa arrivare anche al 2047. L’eredità di un’America’s Cup va gestita almeno per vent’anni, i circoli locali devono capire che adesso si gioca il futuro della vela campana per molti anni.

Non c’è dubbio che la ricaduta di un tale evento sia fondamentale sul territorio. Quale crede possa essere la legacy per Napoli?

Il ritorno che genererà l’evento è enorme, non solo per  il territorio campano ma per tutto il Paese. Basti pensare a cosa sta accadendo nel tennis con l’exploit di un campione come Sinner, che sta facendo crescere il movimento anche molto lontano dal suo territorio e da dove si disputano i maggiori tornei nazionali. Poter ammirare da vicino un evento come l’America’s Cup può generare un interesse tale da avvicinare tantissimi ragazzi a questo sport, tra i quali potrebbero esserci i campioni del domani. È un’occasione irripetibile.

Spesso la vela è vista come uno sport di élite, un punto sul quale lei non è d’accordo. 

L’America’s Cup, come la Formula 1, può essere considerata un gioco per ricchi, ma quello che ne consegue come ritorno, sul territorio e non solo, sarà e deve essere per tutti. In Campania c’è già chi opera nel sociale attraverso la vela, come la Scuola Vela Mascalzone Latino, l’associazione Peepul, la Lega Navale ma anche tante altre realtà. Non esiste ormai solo la vela per la borghesia, è uno sport aperto a tutti ed è un aspetto che l’America’s Cup potrà ulteriormente accentuare.

Cosa deve fare il territorio per cogliere quest’opportunità?

Intanto nel 2027 si festeggeranno i 100 anni della Federazione Vela, un’occasione unica per abbinare i due eventi. L’America’s Cup sarà l’opportunità per concentrare anche iniziative che possano celebrare questa ricorrenza. Nel frattempo in Campania c’è da lavorare tanto a partire dalla progettualità con le scuole. Quest’anno quattro circoli hanno aderito al progetto Stem e vela nelle scuola, un numero che potenzialmente dovrebbe crescere molto. In questo è necessaria una sensibilità dei circoli nel portare avanti questi progetti che consentono, nei mesi successivi, di aumentare i numeri delle scuole vela e delle squadre sportive. Naturalmente per farlo ci si deve strutturare, con istruttori e mezzi, ma su questo la Federvela ogni anno propone bandi per dare contributi ai circoli. Si tratta di un impegno economico di quasi 1,5 milioni di euro a livello nazionale a cui si vanno ad aggiungere i premi su risultato ottenuti dagli atleti nell’ attività sportiva di alto livello. Sono tutti incentivi che le società del territorio devono cogliere. Ad esempio, il prossimo 15 dicembre scadono i termini per la presentazione delle richieste di contributi del piano di sviluppo territorio per il parasailing per l’acquisto di imbarcazioni Hansa 303, gommoni e pontili galleggianti per migliorare l’accessibilità per i diversamente abili nei circoli.

In questi mesi sono state diverse le criticità affrontate. C’è un aspetto, quello legato alle barche ereditate dopo l’organizzazione dell’Universiade del 2019, che sembra essere arrivato a una felice conclusione.

La flotta degli RS21 è oggi nella disponibilità della FIV, grazie a un accordo con la Regione Campania. È a Nisida nella base della Marina Militare, che gentilmente la sta ospitando. Anche questo, in vista dell’America’s Cup, sarà uno strumento importante per promuovere in quell’area gli sport velici a tutti i livelli. Penso, ad esempio, a uno strumento di team building per coinvolgere le aziende che vorranno utilizzare la vela per formare il proprio personale, o alla possibilità di organizzare eventi di eccellenza come match race di un certo tipo. Ma non sottovalutiamo la possibilità di dare ai bagnolesi, con queste barche, uno strumento per vivere il mare.

Un bilancio sul commissariamento, al momento, in vista delle elezioni si può fare?

Da quando mi sono insediato a marzo ho affrontato una situazione politica parecchio complessa, che oggi è necessario risolvere per trovare la sintonia tra le società, che sono quelle che costituiscono la federazione. È indispensabile individuare un gruppo dirigenziale che in modo sinergico possa affrontare i prossimi tre anni e le importanti sfide che aspettano non solo il territorio, ma la vela italiana e quella mondiale. Ci sono le professionalità, le capacità, anche margini ulteriori di crescita. Vale la pena che qualcuno si faccia avanti e si metta a disposizione delle società campane per far crescere questo movimento velico che ha una tradizione e una storia che non va dispersa.


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