Impresa. Previsioni Pil al ribasso nel 2022 lavoro - Sanzioni russia

Nel primo trimestre del 2025 il Prodotto interno lordo italiano è cresciuto dello 0,3% rispetto al periodo precedente. A sostenere l’espansione sono stati l’aumento dei consumi interni, degli investimenti e, seppur in misura minore, della domanda statunitense. È quanto emerge dal nuovo Bollettino economico della Banca d’Italia, che offre una fotografia in chiaroscuro dell’economia nazionale.

Bankitalia segnala segnali positivi nell’attività manifatturiera, anche se il settore resta esposto alla fragilità del contesto internazionale, tra incertezze geopolitiche e pressioni commerciali. Nel secondo trimestre, tuttavia, la crescita ha registrato un rallentamento, e le previsioni aggiornate indicano una crescita annua del Pil pari allo 0,6% nel 2025, con una media dello 0,8% nei due anni successivi.

Il quadro resta condizionato da un’elevata incertezza, legata in particolare all’evoluzione delle tensioni internazionali. Uno degli elementi più critici riguarda i dazi imposti dagli Stati Uniti, che secondo l’indagine sulle aspettative condotta dalla Banca d’Italia, potrebbero influenzare negativamente la domanda e gli investimenti di circa un terzo delle imprese manifatturiere italiane nel 2025.

La produzione industriale e l’attività nei servizi hanno registrato una lieve crescita nel secondo trimestre, mentre il settore delle costruzioni ha continuato a espandersi grazie alla tenuta del comparto non residenziale, seppur con ritmi più contenuti. Gli investimenti, invece, hanno segnato una fase di rallentamento, frenati da un basso grado di utilizzo della capacità produttiva e dalla persistente incertezza macroeconomica.

“In un contesto segnato da instabilità geopolitica e tensioni commerciali persistenti, le prospettive economiche per il Paese restano fragili e soggette a forti rischi”, si legge nel bollettino, che invita alla prudenza e all’adozione di politiche economiche capaci di sostenere il sistema produttivo e rilanciare la crescita.


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