Ponte sullo stretto di Messina

Il Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile) ha approvato il progetto definitivo del Ponte sullo Stretto di Messina, un’opera dal valore simbolico e infrastrutturale di 13,5 miliardi di euro, destinata a rivoluzionare i collegamenti tra la Sicilia e il resto del Paese. La decisione rappresenta una svolta decisiva nell’iter del progetto, che potrà ora avviarsi verso la fase esecutiva con l’apertura dei cantieri prevista tra settembre e ottobre 2025.

Il progetto, presentato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, prevede ora la necessaria bollinatura della Corte dei Conti, passaggio indispensabile per l’effettiva partenza dei lavori. Gli espropri inizieranno in parallelo con le prime attività di cantiere, e secondo il ministro Matteo Salvini gli interessati riceveranno indennizzi superiori rispetto a quanto previsto per l’alta velocità in altre aree del Paese.

Il vicepremier ha posto l’accento sull’aspetto più delicato dell’intero iter, quello della legalità: «Il fronte della sicurezza e del contrasto alle infiltrazioni mafiose è un fronte fondamentale che ci vede schierati h24. Stiamo adottando protocolli rigorosi come quelli già usati per Expo e le Olimpiadi. Tutta la filiera sarà sotto stretta osservazione, per essere impermeabile ai malintenzionati». E ha aggiunto, in tono provocatorio: «Se si dovesse non fare il ponte perché ci sono mafia e ‘ndrangheta, allora non facciamo più niente».

Il completamento dell’opera è previsto tra il 2032 e il 2033, lo stesso periodo in cui si stima l’entrata in funzione di altri importanti progetti europei come Torino-Lione e Fortezza-Innsbruck, oltre alla Metro C di Roma. «Per chi crede alla cabala, il 20 e il 32 possono essere due numeri sfidanti», ha scherzato Salvini.

Durante la riunione, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha definito l’approvazione «una tappa fondamentale dell’azione di governo», sottolineando come il Ponte sullo Stretto rappresenti «un’opera strategica per lo sviluppo dell’intera nazione». Ha poi aggiunto: «Non è un’opera facile, ma ci piacciono le sfide difficili quando sono sensate. È un investimento sul presente e sul futuro dell’Italia».

L’approvazione da parte del Cipess segna dunque l’avvio operativo del più ambizioso progetto infrastrutturale dell’Italia contemporanea, il cui impatto, sia in termini economici sia in termini occupazionali, sarà monitorato nei prossimi mesi con attenzione da istituzioni, imprese e osservatori internazionali.


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