Il primo intervento programmatico di Roberto Fico davanti al Consiglio regionale della Campania segna l’avvio formale della nuova legislatura e disegna un’agenda di governo ampia, che intreccia politiche sociali, sviluppo economico, sanità e legalità, con un’attenzione dichiarata alla riduzione delle disuguaglianze territoriali. Un discorso che punta a marcare una discontinuità nei metodi, prima ancora che nei contenuti, e che individua nella ricostruzione della fiducia tra istituzioni e cittadini una priorità politica.
Nel delineare le linee guida dell’azione di governo, Fico ha posto al centro la restituzione di centralità all’agricoltura, legandola al contrasto al caporalato e alla tutela del lavoro, e il rafforzamento delle politiche ambientali, dalla valorizzazione delle risorse idriche alla depurazione delle acque, fino al risanamento complessivo del territorio. Temi che si inseriscono in una visione di sviluppo sostenibile, in cui la tutela dell’ambiente viene presentata come leva economica oltre che come necessità sociale.
Ampio spazio è stato dedicato alla sanità, uno dei nodi strutturali della Regione. Fico ha indicato come obiettivo prioritario la riduzione delle liste di attesa e il potenziamento della medicina territoriale, soprattutto nelle aree interne, dove l’accesso ai servizi resta più fragile. In questo quadro si colloca anche un gesto politico dal forte valore simbolico: l’annuncio del ritiro della querela contro la trasmissione “Report”, relativa ai dati sulle liste di attesa, a conferma – nelle parole del presidente – che “scuola e informazione libera sono pilastri della formazione delle coscienze”.
Il tema delle aree interne attraversa trasversalmente l’intero programma. Fico ha sottolineato la necessità di investire in infrastrutture e trasporti, rafforzando i collegamenti materiali e i servizi essenziali, per contrastare lo spopolamento e l’isolamento. In parallelo, ha richiamato il ruolo strategico della risorsa mare, sia per il recupero della balneabilità sia per il potenziamento del trasporto marittimo, in una regione in cui la dimensione costiera rappresenta un asset economico e logistico di primo piano.
Al centro dell’intervento anche le politiche sociali, con particolare attenzione alle fragilità, alla povertà e all’esclusione sociale. In questo contesto, il presidente ha indicato come priorità il rafforzamento degli strumenti di sostegno alle persone con disabilità e il rilancio del social housing per affrontare il disagio abitativo, riconosciuto come una delle emergenze strutturali della Campania urbana e metropolitana.
Sul fronte dello sviluppo, Fico ha insistito sulla necessità di una programmazione più efficace dei fondi europei, affinché la spesa abbia un impatto reale su crescita e occupazione. Da qui l’impegno a rafforzare la sinergia istituzionale con i sindaci dei 550 Comuni campani, attraverso un confronto stabile che potrebbe tradursi in una sorta di “Stati generali della Regione”, e a garantire una presenza più incisiva della Campania nei tavoli di confronto nazionali ed europei.
Un capitolo specifico è stato dedicato ai giovani, con l’annuncio di tirocini formativi presso la Presidenza e gli assessorati e di misure per favorire la permanenza e il rientro dei talenti sul territorio regionale. L’obiettivo dichiarato è contrastare l’emigrazione giovanile e rafforzare il capitale umano, in una regione che continua a scontare ritardi occupazionali strutturali.
Non è mancato il richiamo al rafforzamento della legalità, con il sostegno alla magistratura, alle forze dell’ordine e alle vittime di ogni forma di violenza, insieme alla volontà di potenziare la sicurezza urbana quotidiana attraverso presìdi territoriali. Un’impostazione che lega la sicurezza non solo alla repressione, ma anche alla coesione sociale e alla qualità dei servizi pubblici.
A nome dell’opposizione, il vice ministro Edmondo Cirielli ha riconosciuto la legittimità del mandato popolare di Fico e annunciato una opposizione istituzionale, nel rispetto delle regole democratiche. Pur condividendo diversi passaggi del programma, Cirielli ha richiamato alcune criticità strutturali, a partire dalla sanità, dalle liste di attesa e dal ritardo nella spesa dei fondi europei, fino alla necessità di intervenire su leggi urbanistiche e paesaggistiche ormai datate. Centrale, secondo il leader dell’opposizione, è il rilancio dell’occupazione, ambito in cui la Campania continua a collocarsi agli ultimi posti a livello nazionale.
Il confronto tra maggioranza e opposizione si è chiuso con un richiamo condiviso alla centralità del Consiglio regionale e alla qualità della produzione legislativa come strumenti fondamentali per dare concretezza al programma. L’avvio della legislatura campana si apre così sotto il segno di una forte aspettativa politica: trasformare un’agenda ampia e ambiziosa in risultati misurabili, in una regione che chiede risposte rapide su sanità, lavoro e servizi essenziali.
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