Benzina elettrico confronto

Le ricariche delle auto elettriche in Italia sono diventate progressivamente più care negli ultimi mesi, con rincari fino al 69% per alcune tariffe degli operatori leader come Enel X Way ed A2A. Per dare un quadro completo della situazione e consentire agli automobilisti di fare le dovute valutazioni economiche è necessario confrontare nel dettaglio tutte le offerte presenti sul mercato italiano.

Le principali offerte

Partiamo dall’operatore Be Charge di Plenitude, che vanta oltre 20mila colonnine. La ricarica “Quick” da 0-22 kW è passata da 0,60 euro/kWh a 0,65 euro/kWh (+8,3%), mentre la “Ultrafast” da 150 kW resta a 0,95 euro/kWh. Non è più disponibile l’abbonamento mensile. Per 100 km con un’auto elettrica media si spenderebbero circa 7-8 euro con la tariffa “Quick” e 10 euro con quella “Ultrafast”.

Enel X Way ha aumentato la tariffa “pay per use” da 0,58 a 0,69 euro/kWh (+19%) e introdotto l’abbonamento “City” da 49 euro con 80 kWh anziché quello “Small” da 25 euro con 70 kWh, facendo salire il costo per 100 km a circa 9-10 euro. Anche per A2A rincari del 16% per la ricarica “Isole digitali/Quick” da 0,56 a 0,65 euro/kWh e aumenti per gli abbonamenti, con 100 km che ora costano 8-9 euro.

L’operatore Tesla ha ridotto invece i prezzi del 7% in generale e del 2% per i propri clienti, che possono ricaricare 100 km a circa 6-7 euro. Stabile Ionity a 0,79 euro/kWh ma con il nuovo abbonamento “Passport” sceso a 5,99 euro per 100 km. Le migliori offerte arrivano da Fastweb che con la formula “E-volution” garantisce 0,35 euro/kWh, facendo scendere il costo a circa 3,50 euro per 100 km.

Pochi gli operatori che permettono abbonamenti mensili illimitati: E-Wi charging offre il pacchetto “Flat” a 34,90 euro al mese per ricariche senza limite a 0,39 euro/kWh. Così con un utilizzo medio si spenderebbero circa 4-5 euro ogni 100 km. Una delle soluzioni più economiche è sfruttare le colonnine Free To X di Autostrade per l’Italia, con tariffa “Fast” di 0,55 euro/kWh e 100 km che arrivano a 6 euro.

Ma conviene davvero?

Quando si pensa a un’auto elettrica, uno degli aspetti che sorge spontaneo valutare è quanto costi effettivamente “fare il pieno” e percorrere i primi 100 km, in confronto ai veicoli tradizionali a benzina e diesel. Per dare una panoramica attendibile della situazione, analizziamo i costi medi per queste tipologie di alimentazione nelle categorie di auto più diffuse.

Partiamo dalle berline medie (Golf, Focus, 308 etc): con l’alimentazione a benzina si spendono 6-8 euro, 5-7 euro al diesel, mentre con l’elettrico si aggira tra 6-10 euro a seconda dell’operatore scelto per la ricarica. Poco di più per i SUV medi (Tucson, Qashqai, T-Roc), con la benzina a 7-9 euro e l’elettrico da 7 a 11 euro.

Passando alle utilitarie (Panda, Corsa, Yaris), veicoli ideali per l’utilizzo quotidiano, si risparmia qualcosa: 5-7 euro con la benzina, 4-6 euro al diesel, e tra 5 e 9 euro con l’auto alla spina. Costi progressivamente più alti per le berline di dimensioni e cilindrata maggiori (Passat, Mondeo, Segmento C), così come per i grandi SUV (Q5, X-Trail, Tiguan), dove l’elettrico presenta un leggero svantaggio rispetto a diesel e benzina, con un range per la benzina di 8-11 euro, che si riduce per il diesel in una forbice dai 7 ai 10 euro, mentre per l’elettrico si arriva anche a 13 euro.

Si spera che questo gap si riduca nei prossimi anni, con il calo atteso dei prezzi di accumulatori e colonnine, facilitando la transizione verso la mobilità a emissioni zero.

di Serena Lena

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