Bce Pil aprile tassi inflazione

La Banca Centrale Europea ha deciso oggi, 5 giugno 2025, un nuovo taglio di 25 punti base ai tassi d’interesse, l’ottava sforbiciata dalla scorsa estate. Il tasso sui depositi scende al 2%, quello sui rifinanziamenti principali al 2,15% e quello sui prestiti marginali al 2,40%, segnando un ulteriore passo nel percorso di allentamento della politica monetaria avviato dopo il picco inflattivo del biennio 2022–2023.

L’intervento arriva in un contesto di rafforzamento dell’euro e di diminuzione dei prezzi dell’energia, fattori che hanno contribuito alla revisione al ribasso delle stime di inflazione per il 2025, ora attesa al 2%, in calo di 0,3 punti percentuali rispetto alle proiezioni di marzo. Secondo il nuovo scenario delineato dall’Eurosistema, l’inflazione si manterrà all’1,6% nel 2026 e tornerà al 2% nel 2027, consolidando il ritorno all’obiettivo di medio termine della BCE.

La presidente Christine Lagarde, nel commentare la decisione del Consiglio Direttivo, ha precisato che questa è stata presa quasi all’unanimità, con una sola voce contraria, e ha definito la BCE in una “buona posizione per navigare l’incertezza all’orizzonte”.

Lagarde ha inoltre espresso preoccupazione per l’effetto dei dazi commerciali e del rafforzamento dell’euro sulla competitività dell’export europeo, sottolineando come questi fattori rendano più difficile per le imprese esportatrici mantenere quote di mercato all’estero. Al tempo stesso, ha evidenziato elementi di resilienza dell’economia dell’Eurozona, tra cui un mercato del lavoro solido, salari in crescita che sostengono i consumi, e un incremento della spesa per la difesa, che contribuisce positivamente al PIL.

Le previsioni della BCE indicano una crescita dell’Eurozona allo 0,9% nel 2025, in linea con le attese di marzo, e un leggero aggiustamento al ribasso per il 2026, all’1,1%. Resta stabile all’1,3% la stima per il 2027. Tuttavia, l’istituto avverte che un peggioramento delle tensioni commerciali globali potrebbe indebolire ulteriormente inflazione e crescita, mentre un “esito favorevole dei negoziati” potrebbe generare uno scenario macroeconomico più solido.

Infine, la presidente Lagarde ha voluto smentire le voci circa un suo possibile coinvolgimento nella successione alla guida del World Economic Forum. “Sono determinata a completare il mio mandato”, ha dichiarato, chiarendo che non intende lasciare l’incarico alla BCE prima della scadenza prevista.


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