Durante la discussione sul ddl in materia di consenso informato, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha reagito alle critiche dell’opposizione affermando: “Sono indignato che abbiate detto che questa legge impedisca la lotta contro i femminicidi, vergognatevi, tutto questo non c’è in questa legge”.
Parole considerate spropositate dai deputati dell’opposizione, che hanno lasciato i loro posti definendo l’intervento “un’offesa nei confronti di tutto il Parlamento”.
Dopo le proteste, Valditara ha chiarito: “Contestualizziamo le mie affermazioni, non erano rivolte a nessuno di voi in particolare. Mi spiace se qualcuno si è sentito offeso. Ribadisco che questo disegno di legge non indebolisce in alcun modo la lotta contro i femminicidi e la violenza di genere, anzi”. Il ministro ha poi lasciato l’aula tra le proteste, per impegni istituzionali già previsti.
Che cos’è il ddl in materia di consenso informato
Il ddl in discussione riguarda il consenso informato dei genitori rispetto a progetti scolastici che trattano temi sensibili. La Lega, ad ottobre 2025, aveva proposto un emendamento per escludere l’educazione sessuale dalle scuole dell’infanzia, elementari e medie, limitandola alle scuole superiori.
La proposta ha suscitato forti proteste, non solo dall’opposizione ma anche da parte di famiglie e associazioni, che considerano comunque l’educazione sessuale e affettiva fondamentale per contrastare la violenza di genere, promuovere il rispetto reciproco ma non solo: permetterebbe ai giovani anche di conoscere i rischi connessi alla stessa attività sessuale.
Il passo indietro della Lega
La deputata leghista Giorgia Latini, alla luce delle critiche, ha annunciato una modifica dell’emendamento che apre alla possibilità di introdurre l’educazione sessuale anche nelle scuole medie, a condizione che vi sia il consenso informato dei genitori.
Le famiglie dovranno essere informate in anticipo sui temi trattati e sui materiali didattici utilizzati. Gli studenti senza consenso non potranno partecipare alle lezioni. Sia per le medie che per le superiori, dunque, il consenso informato sarà necessario.
Si tratta di un passo avanti rispetto alla proposta originaria, ma che mantiene forti limiti: la materia resta facoltativa e subordinata al via libera dei genitori. Tuttavia, la novità segna un cambiamento significativo nel mondo scolastico per quanto riguarda l’ educazione sessuale ed affettiva.
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