Caos dazi. La Cina sta valutando la possibilità di aprire negoziati commerciali con gli Stati Uniti, ma solo a precise condizioni. A dichiararlo è stato un portavoce del Ministero del Commercio cinese, dopo le recenti aperture verbali da parte americana e l’imposizione di nuovi dazi al 145% su una vasta gamma di prodotti importati da Pechino.
Secondo le autorità cinesi, alti funzionari statunitensi hanno espresso più volte la disponibilità ad avviare un dialogo. Gli Stati Uniti, ha riferito il portavoce, hanno “inviato messaggi alla Cina attraverso canali competenti” con l’obiettivo di iniziare colloqui ufficiali. Tuttavia, la Cina resta ferma su una linea coerente: «Se lottiamo, lotteremo fino alla fine; se parliamo, la porta sarà aperta», ha dichiarato il funzionario, ricordando che la guerra commerciale è stata avviata unilateralmente dagli Stati Uniti.
Pechino ha chiarito che eventuali trattative potranno iniziare solo se Washington sarà disposta a “correggere le pratiche scorrette” e “cancellare completamente tutti i dazi unilaterali”. Il governo cinese ha anche avvertito che “dire una cosa e farne un’altra”, o cercare di negoziare con pressioni e minacce, “non funziona con la Cina”.
A sostegno di questa posizione, Pechino ha recentemente smentito l’esistenza di colloqui in corso, ribadendo tramite fonti legate all’emittente statale Cctv che nessun negoziato verrà avviato fino alla rimozione delle misure tariffarie imposte dagli Stati Uniti. Intanto, in risposta alla mossa americana, la Cina ha annunciato dazi del 125% sui beni statunitensi, accompagnati da una campagna comunicativa ufficiale che sottolinea come “inchinarsi a un bullo è come bere veleno per dissetarsi”.
Le tensioni, tuttavia, iniziano a riflettersi anche sul piano economico. Secondo Cnbc, l’attività manifatturiera cinese ha registrato ad aprile il livello più basso degli ultimi due anni, segnale delle ricadute negative della disputa commerciale.
Dal lato americano, il segretario al Tesoro Scott Bessent ha auspicato un ritorno al dialogo, definendolo un “processo a più fasi”. In un’intervista rilasciata a Fox Business, Bessent ha invitato Pechino a rivedere il proprio modello economico e a rispettare gli impegni presi nell’ambito dell’accordo commerciale firmato durante la prima amministrazione Trump. Secondo il Tesoro statunitense, la de-escalation è possibile se si lavorerà per “riequilibrare insieme” i rapporti commerciali e superare le barriere ritenute sleali e protezionistiche da parte americana.
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