Portogallo Costa premier, debito pubblico

“Ridurre il debito pubblico è impossibile”, “Il debito è ormai strutturale”. Quante volte abbiamo ascoltato da politici e opinionisti frasi del genere a proposito della delicata situazione italiana? Ci ha pensato il Portogallo, partito nel 2015 da una situazione debitoria simile a quella del nostro Paese, a smentire ogni disfattismo.

Nel maggio del 2011, nel culmine di una crisi finanziaria che ha scosso l’Europa, il Portogallo si trovava in una situazione economica precaria. Con un deficit annuale che superava il 9% del PIL e un debito pubblico intorno al 120% del PIL, il paese si è trovato costretto ad accettare un programma di salvataggio dalla Commissione Europea e dal Fondo Monetario Internazionale (FMI). L’accordo prevedeva un sostegno finanziario di 78 miliardi di euro, suddivisi in un massimo di 14 rate, in cambio dell’implementazione di riforme economiche dolorose che avrebbero colpito duramente la popolazione.

Misure drastiche

Nel novembre del 2015, al governo ci andò il Partito socialista di Antonio Costa, e ci andò proprio con quei partiti di sinistra radicale: Blocco di sinistra (BE) e Partito comunista portoghese (PCP). Il governo portoghese ha dovuto adottare misure drastiche per ridurre il deficit e ristabilire la stabilità economica. Ciò includeva aumenti dell’IVA e della pressione fiscale sui redditi, blocco degli stipendi nel settore pubblico, licenziamenti massicci e aumenti dell’orario di lavoro. Queste politiche hanno suscitato proteste e tensioni sociali, ma il governo ha perseverato nel perseguire gli obiettivi di risanamento finanziario.

Tuttavia, nonostante le difficoltà iniziali, il Portogallo ha dimostrato una notevole resilienza ed è riuscito a invertire la rotta. Grazie alla determinazione nel perseguire le riforme economiche e alla capacità di adattamento della popolazione, il paese ha registrato una riduzione significativa del debito pubblico negli anni successivi. Nel 2023, per la prima volta in quasi cinquant’anni, il Portogallo ha conseguito un surplus di bilancio, chiudendo l’anno con una crescita economica superiore al 2%.

Il debito

Ciò che rende ancora più straordinario il successo del Portogallo è il modo in cui ha gestito il processo di riduzione del debito pubblico senza scatenare tensioni sociali e proteste violente come accaduto in altri paesi europei. Invece, il Portogallo ha adottato politiche di austerità mirate e ha saputo coinvolgere i partiti di sinistra radicale nel processo decisionale, mantenendo al contempo un impegno rigoroso verso gli accordi europei.

Il successo del Portogallo è stato riconosciuto anche dalle istituzioni finanziarie internazionali, con un significativo miglioramento del rating del paese da parte di agenzie come Moody’s. Questo riconoscimento è il risultato di anni di sacrifici e impegno da parte del governo e della popolazione portoghese.

Guardando al futuro, il Portogallo si trova ora in una posizione più solida per affrontare sfide economiche e sociali. Con una crescita economica prevista e un debito pubblico ridotto al di sotto del 100% del PIL, il paese può guardare avanti con fiducia mentre continua il percorso verso la stabilità e la prosperità.

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