Ryanair Napoli voli

Le compagnie aeree low cost, e non solo, rispondono al decreto caro voli approvato dal Governo e pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Le due principali compagnie a “costi bassi” operanti in Italia, EasyJet e Rayanair” hanno infatto annunciato provvedimenti in seguito all’entrata in vigore del decreto.

EasyJet prende posizione

“Il decreto caro voli renderà i voli più cari”. Lo afferma EasyJet dopo che oggi i vertici italiani della compagnia hanno incontrato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

Durante l’incontro “la compagnia ha sottolineato che, se il contenuto del decreto venisse confermato, questo porterebbe certamente ad una riduzione della attrattività del mercato italiano per le compagnie aeree, quindi ad una riduzione dell’offerta e della connettività da e per gli aeroporti italiani e ad un inevitabile incremento dei prezzi”, spiega il vettore.

“Il testo del decreto negli articoli di interesse inoltre contrasta con il principio di libertà tariffaria stabilito dalla normativa Ue, principio che negli ultimi decenni ha portato enormi benefici ai consumatori di tutta Europa, rendendo i voli accessibili a sempre maggiori fasce di popolazione”, sottolinea EasyJet. “Ogni limitazione di questa libertà avrebbe come conseguenza una riduzione dell’offerta di trasporto aereo e della concorrenza tra compagnie nel mercato italiano, con grave danno per i consumatori, ma anche per il turismo e l’economia del paese”, avverte la compagnia aerea.

Ryanair drastica: rotte ‘tagliate’

Ryanair annuncia il taglio dei voli su una decina di rotte in Sardegna, come reazione al decreto legge contro il caro voli approvato dal Consiglio dei ministri il 7 agosto scorso. A Cagliari il CCO del vettore irlandese, Jason McGuinness, ha comunicato la riduzione dei collegamenti da e per l’isola inizialmente previsti per la stagione aeronautica invernale.

La compagnia low-cost oggi avrebbe dovuto presentare la programmazione in una conferenza stampa congiunta con la Sogaer, la società di gestione dell’aeroporto di Cagliari, ma l’evento è stato annullato ed è stato sostituito da un breve incontro con i giornalisti in cui il direttore commerciale di Ryanair ha definito “illegale” il decreto del governo italiano.

L’effetto, ha detto McGuinnes, è che ci sarà una riduzione della capacità dei vettori e, quindi un aumento generalizzato dei prezzi per i passeggeri. McGuinnes ha riferito che la compagnia ha proposto al governo di bloccare il provvedimento e rimuovere l’addizionale comunale in tutti gli aeroporti: in questo modo Ryanair potrebbe portare ulteriori 40 aeromobili di base in Italia, che si tradurrebbero in 20 milioni di passeggeri in più ogni anno e in 20 mila posti di lavoro nell’indotto.

I nodi cruciali del decreto

Il provvedimento, volto ad eliminare le speculazioni e gli aumenti delle tariffe in specifici periodi dell’anno, si compone di diversi punti.

Sarà vietato per le compagnie aeree prevedere la fissazione di tariffe dinamiche dei prezzi, modulate in relazione al tempo di prenotazione, nei casi di applicazione su rotte nazionali di collegamento con le Isole. Il divieto è applicato anche quando la variazione avviene durante un periodo di picco di domanda legata alla stagionalità o in concomitanza di uno stato di emergenza nazionale e conduce ad un prezzo di vendita del biglietto o dei servizi accessori, del 200 percento superiore alla tariffa media del volo.

Allo stop al caro voli determinato in relazione alla tempistica di prenotazione dei biglietti si affianca il divieto di algoritmi di profilazione, ovvero algoritmi utilizzati dalle compagnie aeree che profilano l’utente sulla base di esigenze, abitudini e comportamenti rilevati online portano alla predisposizione di prezzi personalizzati.