Il Tribunale del Riesame di Napoli ha annullato la misura interdittiva emessa lo scorso 2 settembre nei confronti di Antonio Garofalo, rettore dell’Università degli Studi di Napoli “Parthenope”. La decisione consente al professore di riprendere pienamente le sue funzioni accademiche, sospese dopo l’ordinanza del gip nell’ambito di una più ampia inchiesta della Procura partenopea.
Garofalo, 55 anni, era stato raggiunto da un provvedimento di interdizione dai pubblici uffici per presunte irregolarità nella gestione di un appalto triennale da 4 milioni di euro relativo ai servizi di pulizia e sanificazione dell’ateneo. L’indagine, che coinvolge complessivamente 17 indagati, ruota intorno a presunti episodi di turbata libertà degli incanti e altre ipotesi di illecito nella gestione di appalti pubblici per rifiuti e servizi di igiene.
Difeso dagli avvocati Vincenzo Maiello e Giuseppe Ceceri, il rettore ha sempre respinto ogni accusa, rivendicando la regolarità delle procedure amministrative adottate dall’università. Con l’annullamento della misura cautelare, il Riesame ha di fatto riconosciuto l’insussistenza dei presupposti che avevano portato alla sospensione temporanea di Garofalo.
La decisione segna un punto di svolta nella vicenda giudiziaria e istituzionale della “Parthenope”, riportando stabilità ai vertici dell’ateneo dopo due mesi di incertezza. Resta tuttavia aperta l’inchiesta principale, nella quale proseguono le verifiche da parte della Procura di Napoli sui contratti oggetto d’indagine.
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