Lagarde Bce Tassi d'Interesse - inflazione

“Guardando al futuro, ci aspettiamo che l’indebolimento delle pressioni inflazionistiche continui, anche se l’inflazione complessiva potrebbe nuovamente aumentare leggermente nei prossimi mesi, principalmente a causa di alcuni effetti base. Tuttavia, le prospettive a medio termine per l’inflazione rimangono circondate da notevole incertezza”.

“Le nostre decisioni future garantiranno che i tassi ufficiali siano fissati a livelli sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario. Il livello appropriato e la durata della restrizione continueranno a essere determinati in modo dipendente dai dati, valutando le prospettive di inflazione, la dinamica dell’inflazione di fondo e la forza della trasmissione della politica monetaria. Il Consiglio direttivo rivaluterà la sua posizione di politica monetaria a metà dicembre, sulla base di nuovi dati e proiezioni aggiornate, anche per il 2026”.

Ci prova Christine Lagarde a convincere sulle ricette messe in campo dall’istituto centrale, ma i risultati tardano ad arrivare. Le flessioni registrate nell’ultimo mese, infatti, sono dovute – in larga parte – alla riduzione del costo dell’energia che – su base annua – proprio tra ottobre e dicembre 2022 ha toccato i suoi livelli massimi. Nessun miracolo della Bce, ma semplice matematica.