Giorgia Meloni cop29

Alla COP29, la Conferenza delle Nazioni Unite sul Clima in corso a Baku, l’Italia ribadisce il suo impegno nella lotta al cambiamento climatico con un approccio concreto e inclusivo. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha sottolineato la necessità di “un approccio pragmatico, che tenga l’uomo al centro della transizione energetica e della protezione ambientale”. L’obiettivo, ha spiegato Meloni, è limitare l’aumento della temperatura globale entro 1,5°C, sostenendo al contempo uno sviluppo equilibrato dei sistemi sociali e produttivi.

Meloni ha inoltre posto l’accento su una strategia energetica diversificata. “Abbiamo bisogno di un mix energetico equilibrato per migliorare il processo di transizione,” ha dichiarato, “dobbiamo utilizzare tutte le tecnologie disponibili, dalle rinnovabili alla cattura del carbonio e biocarburanti, senza escludere la fusione nucleare, che potrebbe rappresentare una svolta energetica globale.” La premier ha inoltre dichiarato che l’Italia è in prima linea nella ricerca sulla fusione nucleare, ritenendola una soluzione per rendere l’energia più accessibile e non una “arma geopolitica”.

Al centro delle politiche italiane, l’Africa e una nuova diplomazia energetica

L’Italia ha portato alla COP29 diverse iniziative per la collaborazione internazionale, con particolare attenzione al continente africano. Gran parte dei fondi italiani destinati alla lotta climatica, pari a oltre 4 miliardi di euro, è dedicata proprio ai Paesi africani. “Intendiamo continuare a sostenere fondi importanti come il Green Climate Fund e il Loss and Damage Fund,” ha affermato Meloni, “e promuovere il coinvolgimento delle Banche Multilaterali di Sviluppo”. La presidente ha inoltre evidenziato l’importanza di una “nuova diplomazia energetica” per creare connessioni strategiche tra Nord e Sud del mondo, inclusa la collaborazione con l’Azerbaigian nel progetto Climate for Peace.

Questa visione si riflette nelle attività al Padiglione Italia della COP29, che ospita più di cinquanta eventi organizzati dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Tra gli appuntamenti principali, il 13 novembre si terranno due conferenze sull’Africa, una sulle politiche di resilienza climatica e l’altra sulle tecnologie innovative come il Solar Radiation Management. Sarà discusso inoltre il Piano Mattei per l’Africa, il piano di cooperazione per la crescita sostenibile e inclusiva del continente, con sessioni mirate su investimenti verdi e sviluppo delle infrastrutture per l’energia rinnovabile.

Innovazione e resilienza: dalle città al clima, uno sguardo verso il futuro

L’Italia ha organizzato incontri anche per affrontare i temi della rigenerazione urbana e della finanza climatica, che sarà discussa il 14 novembre in un evento con Save The Children incentrato sull’educazione dei più giovani al cambiamento climatico. In questa settimana si affronteranno anche questioni come la moda sostenibile, la transizione ecologica per il trasporto merci su gomma, e le infrastrutture verdi e blu, fondamentali per sostenere i territori più esposti al cambiamento climatico.

La partecipazione italiana alla COP29 segna dunque un passo importante verso la definizione di politiche climatiche che guardano a innovazione, inclusività e cooperazione. L’obiettivo, come sottolineato dalla premier, è quello di “agire oggi con responsabilità, per garantire alle generazioni future un pianeta migliore e opportunità di crescita economica sostenibile.”


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