L’Italia è ufficialmente il primo Paese dell’Unione Europea a intervenire con una norma organica per contrastare il fenomeno delle false recensioni online, una delle principali minacce per la fiducia dei consumatori e la reputazione del sistema turistico e commerciale.
Il provvedimento è contenuto nel disegno di legge sulle Pmi (Ddl Pmi), approvato in prima lettura al Senato, e prevede una serie di misure per garantire maggiore trasparenza nelle piattaforme digitali e più tutele per le imprese che operano correttamente sul mercato.
Il tema è stato al centro dell’evento “La tutela dei consumatori da pratiche ingannevoli, prodotti contraffatti e false recensioni online”, organizzato oggi al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) nell’ambito della X Settimana Anticontraffazione, su iniziativa del Vice Ministro Valentino Valentini, presidente del CNALCIS (Consiglio Nazionale per la Lotta alla Contraffazione e all’Italian sounding).
Un fenomeno dilagante che danneggia imprese e consumatori
Secondo l’Ufficio Studi del Mimit, l’82% degli utenti legge le recensioni prima di prenotare un hotel, e il 70% lo fa per scegliere un ristorante. Tuttavia, l’82% dichiara di essersi imbattuto in recensioni false almeno una volta.
Un dato che trova conferma anche a livello europeo: il Consumer Scoreboard 2025 della Commissione UE stima che il 66% delle recensioni online non sia autentico.
Le conseguenze sono rilevanti per l’economia reale: le recensioni manipolate alterano la concorrenza, danneggiano la reputazione delle strutture turistiche e ristorative e minano la fiducia dei consumatori, uno dei pilastri del mercato digitale.
Un percorso legislativo pionieristico in Europa
L’Unione Europea aveva già toccato il tema con la direttiva sulle pratiche commerciali scorrette del 2005 e con la direttiva “Omnibus” del 2019, ma nessuno Stato membro aveva ancora introdotto una normativa nazionale specifica.
L’Italia lo ha fatto ora, anticipando Bruxelles.
Il Ministero del Turismo e il Mimit hanno infatti inserito nel Ddl Pmi norme che rafforzano la trasparenza informativa online e tutelano la concorrenza leale tra operatori.
Il nuovo pacchetto legislativo si integra con il Codice di condotta per le valutazioni e recensioni online delle strutture ricettive turistiche, entrato in vigore il 1° settembre 2025 e firmato da alcune delle principali piattaforme digitali (tra cui Booking e Google), con l’obiettivo di garantire recensioni verificabili e affidabili.
Santanchè: “Un segnale forte per chi crede nella trasparenza”
“Esprimo viva soddisfazione per l’approvazione in Commissione Industria del Senato dell’emendamento che rafforza la lotta alle false recensioni – ha dichiarato il Ministro del Turismo Daniela Santanchè.
“Questo provvedimento rappresenta un importante passo avanti per tutelare i consumatori e le imprese oneste, garantendo servizi di qualità e una concorrenza leale. È un segnale forte per il turismo e per tutti coloro che credono nella trasparenza e nell’onestà”.
Il Vice Ministro Valentino Valentini ha sottolineato che le nuove norme sono pensate per proteggere l’intero ecosistema turistico, dalla ristorazione alle esperienze collegate:
“Il turismo è la più alta forma di Made in Italy. Per questo continueremo il nostro lavoro, sia per l’approvazione finale delle norme, sia per estendere a livello europeo il Codice di condotta”.
Un impegno condiviso tra istituzioni e imprese
L’evento al MIMIT, moderato da Gianfrancesco Romeo, Direttore Generale della DG Consumatori e Mercato, ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali, delle associazioni di categoria e delle principali piattaforme digitali.
Tra gli interventi, quelli di Giulio Veltri (MIMIT), Alessandro Verrico (Ministero del Turismo), Roberto Calugi (FIPE), Alessandro Nucara (Federalberghi), Massimiliano Dona (UNC), Carlo Levanti (Guardia di Finanza), Silvia Elia (Netcomm), Luca Borrelli (Booking.com), Mattia Tarelli (Google), Giuseppe Tripoli (Unioncamere), Benedetta Liberatore (AGCOM) e Giovanni Calabrò (AGCM).
Un segnale di cooperazione tra pubblico e privato nella definizione di strumenti efficaci per garantire mercati digitali più trasparenti, competitivi e credibili.
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