Tav Alta Velocità Afragola - linea 10 metro napoli metropolitana

Tra le pieghe della manovra economica 2026, una delle voci che più preoccupa la Campania è il definanziamento di 15 milioni di euro previsto per l’estensione della rete del trasporto rapido di massa tra Afragola e la metropolitana di Napoli, incluso il capitolo relativo alla fornitura di nuovo materiale rotabile.

Il taglio rientra nella tabella dei “Rifinanziamenti, definanziamenti e riprogrammazioni” allegata alla legge di bilancio, in cui vengono elencati gli interventi di revisione delle dotazioni finanziarie a legislazione vigente.
Una decisione che arriva mentre il progetto di collegamento tra la stazione dell’Alta Velocità di Afragola e la rete urbana partenopea è considerato strategico per la mobilità dell’area metropolitana e per la riduzione del traffico veicolare privato.

Un colpo al cuore della mobilità metropolitana campana

Il progetto Afragola–Napoli ha un valore infrastrutturale che va oltre i confini cittadini. L’obiettivo è connettere l’hub ferroviario ad alta velocità con la metropolitana e le linee suburbane, creando un sistema integrato di trasporto pubblico capace di collegare rapidamente i flussi pendolari e turistici tra il nord dell’area metropolitana e il centro cittadino.

Il taglio dei 15 milioni, pur rappresentando una parte limitata del costo complessivo, rischia di bloccare alcune gare già programmate e di ritardare le forniture dei convogli. Fonti tecniche sottolineano come, in un momento di aumento dei costi dei materiali e dell’energia, ogni riduzione di risorse possa compromettere il cronoprogramma e generare maggiori oneri futuri per il completamento delle opere.

Tagli a catena: Roma e Milano perdono altri 65 milioni

Il definanziamento per Napoli non è un caso isolato. Nelle stesse tabelle figurano anche 50 milioni in meno per la Linea C di Roma e 15 milioni di tagli per la Linea M4 di Milano.
Complessivamente, il comparto del trasporto rapido di massa subisce una riduzione di 80 milioni di euro nel 2026, a cui si aggiungono 13 milioni in meno per il Fondo per la mobilità sostenibile e 2 milioni per lo sviluppo delle ciclovie urbane.

Una tendenza che appare in controtendenza rispetto agli obiettivi del PNRR e del Piano nazionale della mobilità sostenibile, entrambi orientati a rafforzare il trasporto pubblico locale e a favorire la transizione ecologica dei sistemi urbani.

Un segnale politico e infrastrutturale difficile da spiegare

Il definanziamento del collegamento Napoli–Afragola solleva interrogativi anche sul piano politico. La Campania, infatti, rappresenta una delle aree più strategiche per lo sviluppo infrastrutturale del Mezzogiorno, e la rete metropolitana partenopea è tra le poche in Italia a essere in espansione.

Ridurre i fondi in questa fase potrebbe rallentare la costruzione di un nodo intermodale cruciale, capace di integrare trasporto su ferro, alta velocità e mobilità sostenibile.
Gli enti locali attendono ora chiarimenti dal Ministero delle Infrastrutture e dal Governo: se il taglio dovesse essere confermato, il rischio è di rinviare ulteriormente l’apertura dei nuovi tratti, con conseguenze dirette su pendolari, imprese e turismo.


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