Il governo rivendica un primo risultato concreto nella lotta alle distorsioni del mercato e all’evasione fiscale. Nel videomessaggio inviato all’assemblea nazionale della Cna in corso a Roma, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha annunciato che sono state chiuse d’ufficio circa 15mila imprese coinvolte nel fenomeno dell’“apri e chiudi”, una pratica definita dalla premier come “odiosa” perché capace di danneggiare lo Stato e, soprattutto, gli imprenditori onesti.
Secondo quanto spiegato dalla presidente del Consiglio, si tratta di attività che aprono e chiudono in tempi rapidissimi, eludendo fisco e contributi, per poi riaprire sotto un altro nome, aggirando sistematicamente controlli e obblighi. “Non pagano le tasse, non versano i contributi e truffano chi lavora correttamente”, ha sottolineato Meloni, rimarcando il danno strutturale che questo meccanismo produce sul tessuto produttivo sano.
La chiusura di queste attività, ha aggiunto, rappresenta “un risultato importante per lo Stato, ma ancora di più per gli imprenditori che hanno subìto per troppo tempo questa concorrenza sleale”. Un messaggio che si inserisce nel più ampio quadro delle politiche di contrasto all’economia sommersa e all’irregolarità, che restano tra le criticità storiche del sistema produttivo italiano, soprattutto nei settori a più alta frammentazione come commercio, servizi e microimprese.
Nel suo intervento, Meloni ha poi ribadito che l’azione del governo non si limiterà al contrasto delle pratiche illegali, ma continuerà ad affrontare alcuni dei nodi strutturali che da anni frenano la crescita. In primo piano, ancora una volta, il peso della burocrazia, definita “opprimente” e “un freno insostenibile allo sviluppo”, con ripercussioni dirette sulla competitività delle imprese e sulla capacità di attrarre investimenti.
Sul tavolo resta anche il tema del costo dell’energia, che la premier ha indicato come una delle priorità dell’agenda economica dell’esecutivo. “È una questione che sta molto a cuore a tutto il governo – ha detto – e sulla quale stiamo lavorando per offrire soluzioni concrete”. Il riferimento è evidente alle difficoltà che da mesi colpiscono in particolare le micro e piccole imprese, ancora esposte alla volatilità dei prezzi energetici nonostante il progressivo rientro delle quotazioni rispetto ai picchi della crisi.
Nel messaggio rivolto al presidente della Cna, Dario Costantini, e all’intera platea degli imprenditori artigiani, Meloni ha infine ribadito la volontà del governo di continuare il confronto con le rappresentanze produttive, valorizzando il ruolo di chi, ogni giorno, contribuisce alla tenuta economica e sociale del Paese. “Abbiamo intenzione di affrontare queste e altre sfide insieme a voi”, ha concluso la premier, richiamando il legame tra legalità, crescita e coesione del sistema produttivo nazionale.
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