
Il mercato del lavoro italiano è sempre più alla ricerca di operai specializzati, ma trovarli si rivela un’impresa. A segnalarlo è la Cgia di Mestre, secondo cui il 63,8% degli imprenditori fatica a reperire figure professionali qualificate. Nel 2024, su 5,5 milioni di nuovi ingressi previsti, quasi 840 mila hanno riguardato operai specializzati, pari al 15% del totale. Il problema, però, è che in quattro casi su dieci i candidati non si presentano nemmeno al colloquio. Quando invece la selezione va a buon fine, il processo richiede in media quasi cinque mesi, segno del persistente divario tra le competenze offerte dal sistema formativo e quelle richieste dalle imprese.
Le figure più difficili da trovare si concentrano soprattutto nell’edilizia e nel manifatturiero. Nei cantieri scarseggiano carpentieri, ponteggiatori, cartongessisti, pavimentatori, palchettisti, stuccatori e gruisti, mentre nel comparto del legno risultano introvabili verniciatori, restauratori di mobili antichi e filettatori-attrezzisti. Nel tessile e nell’abbigliamento mancano modellisti, confezionisti e stampatori, così come nel calzaturiero si fatica a reclutare tagliatori, orlatori, rifinitori e cucitori. La metalmeccanica, infine, è in sofferenza per l’assenza di tornitori, fresatori, saldatori certificati e operatori di macchine a controllo numerico computerizzato.
Il Nordest è l’area più in difficoltà. In Trentino-Alto Adige la quota di imprese che non riesce a trovare personale qualificato ha raggiunto il 56,5%, in Friuli Venezia Giulia il 55,3% e in Veneto il 51,5%. La situazione appare invece meno critica al Sud, con la Sicilia ferma al 42%, la Puglia al 41,9% e la Campania al 41%. Nel dettaglio provinciale Pordenone è la zona più colpita, con un tasso di difficoltà pari al 56,8%, seguita da Bolzano e Trento (56,5%), Gorizia (56,1%) e Cuneo (55,9%). Sul versante opposto, le province dove è più semplice assumere sono Caserta (39,3%), Salerno (38,3%) e Palermo (36,9%).
Le prospettive per l’autunno confermano il trend. Tra agosto e ottobre 2025 le imprese italiane prevedono circa 1,4 milioni di nuove assunzioni. Milano e Roma guidano la classifica, entrambe con oltre 115 mila ingressi previsti, seguite da Napoli con 60.290, Torino con 42.530, Bari con 42.060 e Brescia con 31.930. Il mismatch tra domanda e offerta di lavoro, però, rischia di compromettere lo sviluppo di interi settori strategici, in un Paese che ancora fatica a colmare il divario tra la formazione scolastica e le esigenze produttive.
Leggi le notizie di Piazza Borsa
Per restare sempre aggiornato, segui i nostri canali social Facebook, Twitter e LinkedIn










