Una nuova imponente operazione contro il crimine organizzato e le frodi fiscali scuote l’Europa. Gli investigatori del Servizio centrale operativo, della SISCO, della Squadra mobile di Palermo e del nucleo PEF della Guardia di Finanza di Varese hanno eseguito 11 arresti su mandato delle sedi di Milano e Palermo della Procura Europea (EPPO).
L’indagine riguarda una associazione per delinquere transnazionale, accusata di aver orchestrato un sistema illecito di evasione dell’IVA intracomunitaria, con successivo riciclaggio, reimpiego e autoriciclaggio di capitali. Le accuse sono ulteriormente aggravate dal favoreggiamento delle organizzazioni mafiose, in particolare i clan camorristici Nuvoletta di Marano di Napoli e Di Lauro di Scampia, oltre a contatti con esponenti della mafia siciliana.
L’inchiesta è un’estensione dell’operazione condotta lo scorso 14 novembre, che aveva portato a 47 arresti e al sequestro di beni per oltre 650 milioni di euro, smantellando una fitta rete criminale con ramificazioni in Italia, Spagna, Svizzera, Singapore e negli Emirati Arabi Uniti. Al vertice dell’organizzazione si trovava un cittadino belga, latitante per sei mesi e catturato lo scorso 26 maggio all’aeroporto di Milano Malpensa, proveniente dall’Albania.
Il lavoro degli investigatori non si è fermato. L’analisi del materiale documentale e informatico sequestrato, unita alle dichiarazioni rilasciate da alcuni indagati, ha permesso di rafforzare ulteriormente il quadro probatorio e di far emergere nuove connessioni tra l’organizzazione e le cosche camorristiche. Gli arresti odierni riguardano soggetti localizzati in Napoli, Ascoli Piceno e Roma, mentre due indagati si trovano negli Emirati Arabi Uniti, precisamente a Dubai, dove è stato attivato un mandato d’arresto europeo.
Perquisizioni e accertamenti sono ancora in corso in diverse province italiane, a conferma della vastità e complessità della rete criminale coinvolta. L’indagine rappresenta uno dei più importanti casi recenti di lotta al crimine economico e mafioso in Europa, con implicazioni dirette per le dinamiche del riciclaggio e dell’evasione fiscale a livello globale.
Il caso evidenzia l’efficacia della cooperazione giudiziaria internazionale, coordinata dalla Procura Europea, nel contrasto alla criminalità organizzata transnazionale e all’economia sommersa, che continua a erodere il tessuto economico legale e la credibilità dei mercati. Le indagini proseguono e potrebbero aprire ulteriori fronti investigativi.
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