Prosegue con successo la 36esima edizione del Salone Nautico Internazionale di Napoli in corso al porto turistico di Mergellina. Lo scorso weekend si sono registrati oltre 12mila visitatori e si attendono ancora tanti appassionati del mondo del diportismo fino alla chiusura di domenica 20 novembre.
L’accesso agli stand è consentito oggi e domani dalle ore 12:30 alle ore 17:30 mentre venerdì, sabato e domenica dalle ore 10:30 alle ore 17:30. L’evento, organizzato da Afina (Associazione Filiera Italiana della Nautica), espone oltre 70 imbarcazioni tra gozzi, gommoni, motoscafi e yacht.
L’esposizione
Modelli tra i 6 e 25 metri che i visitatori dell’evento, con accesso gratuito, possono provare grazie al format che consente di testare in mare le potenziali scelte partendo dal molo Luise. Davvero tanti i modelli esposti che catturano l’attenzione di visitatori, amanti del mare ed ovviamente potenziali acquirenti.
Si parte dai gommoni dai 6 fino ai 14 metri, rappresentati dai migliori cantieri di battelli pneumatici italiani, passando per i motoscafi dai 10 ai 15, con brand di prestigio come Cayman, Cranchi, Rio Yachts, arrivando ai gozzi di ogni taglia e misura realizzati dai migliori cantieri del territorio campano. Spazio anche ai sogni ammirando gli yacht con brand come Pershing, Cranchi, Ferretti, Absolute e stranieri come Jeanneau, Beneteau e Bavaria.
L’appello alla Politica
Per Gennaro Amato, presidente di Afina, “i tanti visitatori hanno gradito la nuova location rispetto a quella storica del circolo Posillipo. Purtroppo la darsena del sodalizio era diventata, oramai, un limite per un salone internazionale che ospita imbarcazioni sino a 25 metri e che, in quello specchio d’acqua, non avrebbero avuto possibilità d’attracco”.
L’allarme che giunge dal Salone Nautico Internazionale di Napoli riguarda le infrastrutture. A fronte di una cantieristica regionale di eccellenza, dell’aumento dell’economia del porto di Napoli e della crescita dei flussi turistici, non vi è un adeguato numero di posti barca in città. La necessità è di intervenire in tal senso per salvaguardare un settore trainante come la nautica. “Se non si trova velocemente una soluzione – afferma il presidente di Afina Amato – l’intero comparto produttivo e la filiera della nautica subirà una contrazione che porterà molte aziende costruttrici a licenziare dipendenti e a ridurre la produttività. Il turismo nautico diminuirà in città con la conseguente riduzione dell’indotto economico che produce sul territorio e, soprattutto, si perderanno oltre 1500 posti di lavoro e un fatturato di 450 milioni di euro annui“.
di M. Alt.