La strategia di transizione energetica dell’Unione Europea per il settore automobilistico è al centro di una dura critica da parte di Stellantis. Jean-Philippe Imparato, responsabile dell’Europa del Gruppo, ha dichiarato che gli obiettivi stabiliti per il 2030 e il 2035 non sono più realistici o raggiungibili. Secondo Imparato, l’unico modo per rispettarli sarebbe un drastico crollo del mercato del 30% o il “tracollo finanziario” dei produttori europei.
La posizione di Stellantis è emersa durante una tavola rotonda allo IAA Mobility 2025 di Monaco. Imparato ha accolto con favore una discussione strategica in merito, auspicando una revisione della normativa. La transizione verso una flotta interamente elettrica entro il 2030, una delle pietre angolari del piano strategico aziendale “Dare Forward”, non è più considerata fattibile a causa dell’evoluzione del mercato. Imparato ha quindi anticipato che, sebbene molti contenuti del piano rimarranno validi, alcuni saranno probabilmente modificati per riflettere le nuove condizioni del settore.
In questo contesto, il nuovo CEO di Stellantis per l’Italia, Antonio Filosa, ha avuto un incontro “cordiale” con il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a Roma. L’obiettivo, come dichiarato dallo stesso Filosa, è quello di “lavorare insieme”. Questo incontro sottolinea la necessità di un dialogo costruttivo tra l’industria automobilistica e le istituzioni per affrontare le complesse sfide legate alla transizione ecologica. Filosa avrà il compito di presentare una nuova visione a cinque, e probabilmente dieci, anni per il futuro di Stellantis.
Le parole di Imparato rappresentano un campanello d’allarme per le politiche europee, evidenziando le difficoltà pratiche e i costi ingenti che la transizione all’elettrico sta comportando per i costruttori. Il dibattito sulla sostenibilità di questi obiettivi è destinato a intensificarsi, con conseguenze dirette sulle scelte strategiche delle aziende e sul futuro dell’automotive in Europa.
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