Superbonus cantiere - patente a crediti

Nuovi correttivi in arrivo in materia di Superbonus. Un decreto, forse due, smusseranno gli aspetti che – al momento – rendono ostica la continuazione della misura.

Secondo quanto trapela, nei prossimi correttivi, ci sarà la proroga al 30 settembre per le villette e le case unifamiliari che avranno più tempo per usufruire del Superbonus se entro la nuova scadenza (la precedente era la 30 giugno) hanno completato lavori per il 30% del programma. 

Novità anche per quanto riguarda la cessione dei crediti. Il nodo cruciale per impedire il blocco da parte dei grandi istituti di credito è la concessione, oltre che della quarta cessione, di un’apertura ai privati. Un auspicio che starebbe per diventare realtà. Le banche potranno effettuare una quarta cessione ai propri correntisti, probabilmente già dalla seconda cessione.

Il prossimo consiglio dei Ministri chiarirà ulteriormente i correttivi apportati dal Governo per evitare la paralisi del Superbonus.

Il ministero dell’economia incontra i costruttori

Il Mef attende che gli organizzatori della manifestazione indichino i punti di riferimento incaricati dai capigruppo dei partiti, per poter fare un tavolo comune e decidere quali sono gli emendamenti da portare”. Lo dichiara il vicepresidente di Partitalia, Michel Fabrizio, al termine dell’incontro al ministero dell’Economia con i rappresentanti delle associazione che hanno organizzato una manifestazione che si è svolta a Roma per chiedere di modificare le norme relative ai bonus edilizi. Il sottosegretario, Federico Freni, ha ricevuto la delegazione composta, tra gli altri, da Fabrizio, uno dei fondatori della Class action nazionale dell’Edilizia, Norbert Toth, il presidente di Faci, Massimo D’Onofrio.

”Il sottosegretario, che ci ha cortese incontrato, ha detto che non c’è un posizione convergente” dei partiti che ”hanno partecipato alla manifestazione”, spiega Fabrizio. ”C’è bisogno di un segnale convergente del parlamento, per sbloccare la situazione del superbonus”, sottolinea il vicepresidente. ”Il grosso problema che continua a dire di avere Mef è quello delle frodi, ma non c’è una strategia chiara per fronteggiarle senza soffocare le imprese”.

‘Tutti i rappresentati della delegazione -afferma Fabrizio- si sono impegnati a sollecitare M5s, Lega, Fdi e Fi per creare un coordinamento di tutte le forze politiche parlamentari, per presentare una richiesta convergente al Mef, per poter avere finalmente delle norme che sblocchino la situazione. Adesso tutti i responsabili delle associazioni si faranno carico di parlare con i partiti e avere un discorso chiaro e definitivo su questa storia, evitando che ci sia un rimpallo tra Mef e parlamento”, conclude il vicepresidente.