Christine Lagarde, bce - aumento dei tassi

Stop agli acquisti di titoli di Stato dal 1° luglio, poi il rialzo dei tassi di interesse il 26 dello stesso mese a cui seguirà un ulteriore aumento a settembre. La svolta della Bce è più dura di quanto previsto.

Luglio segnerà il primo aumento sul costo del danaro nell’area euro da 11 anni a questa parte. “Prevediamo di aumentare nuovamente i tassi di interesse di riferimento della Bce a settembre. La calibrazione di questo aumento dei tassi dipenderà dalle prospettive aggiornate sull’inflazione a medio termine. Oltre settembre, sulla base della nostra valutazione attuale, prevediamo che sarà appropriato un percorso graduale ma sostenuto di ulteriori aumenti dei tassi di interesse”, ha spiegato la presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, in conferenza stampa ad Amsterdam. Il rialzo di luglio, ha precisato, riguarderà tutti e 3 i tassi.

L’Eurotower, che si è riunita ad Amsterdam, per il momento non tocca il costo del denaro, come d’attesa: il tasso principale resta a zero, il tasso sui depositi a -0,50% e il tasso sui prestiti marginali a 0,25%. Ma la Banca centrale europea “intende alzare i tassi d’interesse di 25 punti base al meeting di luglio” e “si aspetta di alzare nuovamente i tassi a settembre”. Per altro, su questa seconda mossa lascia aperta la porta ai falchi che vorrebbero strette più consistenti, di 50 punti base, per contrastare la corsa dei prezzi. Si dice infatti che l’entità del rialzo al rientro dalle ferie dipenderà dall’outlook dell’inflazione nel medio periodo. “Se le prospettive di inflazione a medio termine dovessero persistere o peggiorare – si legge nel comunicato – un aumento maggiore sarebbe appropriato alla riunione di settembre”.

Lo spread vola

Parole e dichiarazioni che hanno scosso i mercati e che, tra le prime ripercussioni, hanno fatto “esplodere” lo spread oltre i 225 punti base. Il rendimento del BTp decennale benchmark balza sopra la soglia del 3,7% su livelli che non si vedevano dal 2014. I titoli di Stato italiani risultano tra i più penalizzati sui mercati.