Ospedale Monaldi di Napoli

Per la prima volta nel Sud Italia, un paziente è stato salvato grazie all’impianto di un cuore artificiale totale Carmat, l’unico dispositivo di questo tipo autorizzato e commercializzato nell’Unione Europea. L’intervento, eseguito presso il Centro Trapianti Cuore dell’Ospedale Monaldi (Azienda Ospedaliera dei Colli), è stato portato a termine con successo dall’équipe della UOSD di Cardiochirurgia generale e dei trapianti diretta dal dottor Claudio Marra.

Il paziente, Dario, 46 anni, affetto da una grave insufficienza cardiaca, ha affrontato oltre 20 anni di malattia ed è stato costantemente seguito dai cardiologi del Monaldi. Quando le sue condizioni si sono aggravate e non era disponibile un cuore da trapiantare, si è deciso di procedere con l’impianto del cuore artificiale, che gli ha permesso di sopravvivere e ora lo porterà a una nuova possibilità di trapianto.

Il cuore artificiale Carmat rappresenta un importante passo avanti nella biotecnologia medica. A differenza dei precedenti sistemi di assistenza biventricolare, è un dispositivo completamente endotoracico, dotato di bioprotesi che regolano il flusso sanguigno in base all’attività del paziente, simulando il comportamento di un cuore umano. Inoltre, grazie a una membrana intelligente, adatta il battito in base alle esigenze del corpo, migliorando notevolmente la qualità di vita del paziente.

Il dottor Marra ha spiegato che i pazienti che beneficiano di questa tecnologia sono quelli in shock cardiaco avanzato, per i quali nessun altro trattamento medico è efficace. Il dispositivo può assistere il paziente fino a 12 mesi, periodo che può essere cruciale per ricevere un trapianto cardiaco, che rimane la soluzione migliore per garantire sopravvivenza e qualità di vita.

L’intervento rappresenta un traguardo significativo per la sanità pubblica e per la ricerca medica, come sottolineato anche dall’avvocato Anna Iervolino, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera dei Colli, che ha evidenziato come la tecnologia possa offrire nuove speranze ai pazienti privi di alternative terapeutiche.

Nel frattempo, Dario si prepara a tornare a casa, dove potrà riabbracciare la moglie e i figli, continuando a lottare con determinazione. Resta in attesa di un trapianto di cuore, che potrà garantirgli una vita più lunga e serena. La donazione di organi rimane un gesto di altruismo fondamentale, capace di offrire una seconda possibilità a chi si trova in condizioni di estrema fragilità.


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