Con un parere di Funzione consultiva n. 31 del 17 giugno 2024, l’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) ha chiarito che i limiti sul ricorso ai subappalti, fissati al 30% dal previgente Codice dei contratti pubblici, non sono più conformi alle direttive dell’Unione Europea. Questa posizione segue l’intervento della Corte di Giustizia dell’UE, che ha emesso decisioni significative in merito il 27 novembre 2019 (causa C-402/18) e il 26 settembre 2019 (causa C-63/18).
Le direttive europee 2004/18/CE e 2014/24/CE hanno sancito che tali limiti al subappalto sono in contrasto con le norme comunitarie. Richiamando il parere espresso dal giudice amministrativo, che ha dichiarato disapplicabile il limite del 30% al subappalto, l’Anac ha ribadito che le amministrazioni aggiudicatrici devono conformarsi alla disciplina comunitaria.
In particolare, l’Autorità ha sottolineato che nel procedere all’autorizzazione del subappalto, le amministrazioni aggiudicatrici devono applicare la normativa risultante dalle decisioni della Corte di Giustizia dell’UE. Questo significa che il limite del 30% non può più essere applicato, e le amministrazioni devono adeguarsi alle direttive europee che non prevedono tali restrizioni.
Un esempio concreto di questa applicazione riguarda un affidamento di servizi di Facility Management, manutenzione immobili e impianti nella Regione Veneto. L’Anac ha invitato la stazione appaltante a considerare il parere giurisprudenziale e a non applicare il limite legislativo al subappalto previsto dal d.lgs. 50/2016.
Implicazioni per le Stazioni Appaltanti
L’indicazione dell’Anac ha rilevanti implicazioni per tutte le stazioni appaltanti, che dovranno rivedere le proprie procedure di autorizzazione dei subappalti per conformarsi alle direttive europee. Questo cambio di approccio potrebbe influenzare significativamente le modalità di gestione dei contratti pubblici e la struttura delle gare d’appalto in Italia.
Le direttive europee mirano a garantire una maggiore apertura del mercato e a promuovere la concorrenza, obiettivi che potrebbero essere ostacolati da limiti rigidi sul subappalto. Pertanto, l’adeguamento alle nuove regole dovrebbe contribuire a una maggiore efficienza e competitività nel settore degli appalti pubblici.
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