Superbonus

Superbonus e tax capacity, cosa succede? Così come preventivato all’approvazione delle Semplificazioni Fiscali del 2 agosto, gli istituti di credito hanno raggiunto la cosiddetta Tax Capacity. Si tratta del valore totale del debito da versare nei confronti dell’erario e che, al momento, compromette l’accettazione di ulteriori cessioni del credito nel campo del Superbonus.

Attraverso il decreto Semplificazioni si è cercato, con la possibilità di cessione/sconto in fattura ai propri correntisti, detentori di partita iva quali imprese e professionisti, di oltrepassare questo ostacolo, facilitando la ripartenza del Bonus. Ma così non è stato.

Gli istituti di credito e la tax capacity

Molti istituti di credito, infatti, stanno denunciando (e annunciando) di aver raggiunto la soglia massima, la tax capacity, bloccando di fatto l’erogazione del credito.
Il tentativo di ampliare la platea dei soggetti ai quali è possibile vendere il credito, infatti, si è rivelato una momentanea boccata d’ossigeno prima dell’ulteriore blocco che in queste ore si sta profilando.

Una questione politica non più prorogabile

Si stima che siano giacenti circa 5,2 miliardi di euro in attesa di cessione, quindi non monetizzati dalle imprese e professionisti. Una condizione che pone diverse imprese sulla soglia dell’indebitamento e, quindi, del fallimento. Spetterà ora alla politica, in particolare al prossimo governo, decidere le sorti di una misura che, come dimostrato, ha rilanciato l’economia nazionale tenendo in piedi un Pil in affanno dopo il Covid e agli albori di un’era di forte inflazione. Il tema, al momento, non è ancora al centro del dibattito politico, si attende uno “squillo” dai Cinque Stelle, i più attivi tra i favorevoli alla proroga dell’incentivo.