Angelo Bruscino

Angelo Bruscino, imprenditore impegnato nella Green Economy, riveste il ruolo di amministratore e socio di importanti imprese impegnate nel recupero delle materie prime, seconde derivanti dalla raccolta differenziata e alla depurazione delle acque. Giornalista, autore di numerosi articoli per quotidiani nazionali e regionali in materia economica, politica e di sviluppo sostenibile, componente del Comitato Scientifico del quotidiano Terra ed autore per Huffington Post ed Agoravox. Docente in numerosi corsi di formazione in campo ambientale. Ha ricoperto diversi ruoli in Confapi, da ultimo quello di Presidente del gruppo Giovani Imprenditori.

Bruscino, è socio della Green Energy Holding S.p.A., con sede a San Vitaliano. Da oltre 40 anni di esperienza è l’ecodistretto industriale più avanzato della green economy in Europa. Modello di innovazione tecnologica per le attività di recupero, valorizzazione degli scarti e la loro trasformazione in risorsa: è la dimostrazione di come dal rifiuto sia urbano sia industriale, sia liquido sia solido, possa scaturire una grande opportunità per risanare l’ambiente e creare economie virtuose.

E’ reduce da Ecomondo, la fiera della transizione ecologica e dei nuovi modelli di economia circolare di Rimini…cosa ha rappresentato questa esperienza per il suo gruppo?

Non è la prima volta che partecipiamo, ma quest’anno l’esperienza è stata differente. Siamo stati attori protagonisti della fiera più importante della transizione ecologica, abbiamo riempito di contenuti il nostro stand ospitando studenti e professionisti, presentando il progetto RIGEL, attraverso un Hackathon per un brainstorming immersivo in cui i partecipanti hanno potuto fornire soluzioni pratiche alla sfida “Raggiungi gli standard di sostenibilità logistica e riduci l’impronta di carbonio con Rigel”. C’è stata una grandissima condivisione con i giovani presenti, dai quali sono arrivati spunti interessanti che saranno industrializzati, perché la sostenibilità parte dai comportamenti di ognuno di noi, ma si completa con la ricerca e l’innovazione.

A proposito di sostenibilità…sembra un termine abusato ma è al centro del dibattito.

In effetti è un termine spesso abusato, ed è anche un obiettivo difficile da raggiungere. Per quello che ci riguarda ci siamo impegnati a realizzare un circuito virtuoso che promuove il recupero ed il riuso dei rifiuti, produciamo energia da fotovoltaico con oltre 2 mega installati, occupiamo in lavori qualificati circa 200 dipendenti, con un indotto diretto di 600 lavoratori al giorno. Sostenibilità significa anche avere e mantenere bilanci positivi delle aziende. Gli strumenti per la sostenibilità, però, non possono essere fruibili solo dalla fascia ricca della popolazione, ma è importante estendere a tutti questa possibilità, altrimenti la transizione ecologica non può funzionare. Sostenibilità è produrre beni che siano duraturi e non usa e getta, è promuovere un ambiente in sintonia con la presenza umana.

La Cop27, il più importante appuntamento dell’anno dedicato alla lotta alla crisi climatica, quest’anno ha raggiunto i suoi obiettivi? E’ stata al centro di critiche feroci…

Non ha centrato l’obiettivo, ovvero quello di contenere il disavanzo di anidride carbonica, perché oggi è un obiettivo irraggiungibile. Stiamo attraversando una grandissima povertà energetica. Nonostante i grandi avvertimenti sul cambiamento climatico, a causa della crisi, si sono riaccese le industrie alimentate a carbone. Il tasso dell’inquinamento dei cieli europei ha raggiunto il livello più alto degli ultimi 50 anni.

L’ingente portata dei finanziamenti del Pnrr può essere considerata una chance per il settore della green economy?

E’ una buona chance per ammodernare il paese se la sua gestione non è affidata alla solita macchina e alla burocrazia elefantiaca che rallenta tutto e potrebbe trasformare questa opportunità in un’altra occasione mancata. Come sempre sono gli uomini a fare la differenza.

I rifiuti sono una risorsa. Sembra essere il suo motto…

Assolutamente si. Già la parola rifiuto è sbagliata perché è veicolata con un’accezione negativa. Dobbiamo, invece, parlare di risorse. Obiettivo del ciclo dei rifiuti è trasformare in risorsa tutto quello che possiamo riconvertire dai rifiuti per evitare estrazione delle materie prime. Dobbiamo cominciare a pensare che il ciclo di vita dei prodotti sia continuo. Il prodotto deve essere utilizzato più volte possibile. Il rifiuto è un prodotto e va trattato come tale.