Lanciata la capsula sperimentale italiana Mini Irene, con una tecnologia che permette il rientro a Terra.
Il test è avvenuto nella base svedese Esrange a Kiruna, grazie a un accordo con la Swedish Space Corporation (Ssc). Finanziata dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) nell’ambito dei programmi General Support Technology dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), la capsula Mini Irene è stata progettata in Campania dal Centro Italiano Ricerche Aerospaziali (Cira), con Università Federico II di Napoli e consorzio Ali Scarl, con le sue associate Lead Tech, Euro.soft, SRS Ed.
Mini Irene è il dimostratore di un sistema di protezione termica innovativo per il rientro in atmosfera le cui caratteristiche principali sono il meccanismo di apertura e la particolare forma “ad ombrello”, nonché i materiali utilizzati per la protezione termica, estremamente leggeri ed economici in quanto già disponibili sul mercato.
Il lancio e il rientro
Il lancio dal Centro Spaziale Svedese (SSC) è avvenuto con un vettore dotato di propulsore bi-stadio di tipo VSB-30. Una volta raggiunta la quota massima di circa 260 chilometri, la capsula è stata eiettata dal vettore ed ha iniziato la fase di discesa con lo sgancio dei pannelli del guscio esterno e il dispiegamento dello scudo termico che ha consentito un rientro sulla Terra in sicurezza ed il successivo recupero.
Un lavoro durato oltre dieci anni che ha visto impegnate le eccellenze scientifiche ed industriali del settore spaziale del territorio campano associate ad ALI Scarl (Lead Tech, Euro.soft, SRS ED).
La soddisfazione degli sviluppatori
“Il CIRA, con le sue attività di ricerca e sviluppo e le sue infrastrutture, e l’importante filiera presente nel territorio campano con le sue capacità industriali, hanno dimostrato oggi di essere uno snodo essenziale per portare a maturazione tecnologie innovative. Il successo di questa missione di natura dimostrativa sarà foriero di ulteriori step che puntano a missioni ancora più ambiziose da compiersi attraverso una sempre maggiore sinergia tra i diversi attori che operano in campo aerospaziale, al fine di rendere sempre più efficace la ricerca scientifica e tecnologica in un settore di importanza strategica per l’intero sistema Paese” – ha dichiarato il Presidente del CIRA, Antonio Blandini
Il sistema di rientro
“Il rientro sub orbitale del prototipo Mini IRENE ha consentito di verificare, nelle reali condizioni di volo, le nuove tecnologie concepite per lo sviluppo di futuri sistemi orbitali che avranno molteplici applicazioni sia in missioni in orbita bassa che in programmi di esplorazione spaziale. L’esperimento corona il lavoro sinergico di lunghi anni tra mondo dell’università, della ricerca e dell’industria della regione Campania.” – ha dichiarato Raffaele Savino, Responsabile scientifico MIFE
La tecnologia
“Il successo del lancio di Mini Irene è l’ultima e felice tappa di un percorso di sviluppo scientifico e tecnologico iniziato alcuni anni fa e fortemente sostenuto, sin dal primo momento, dal Distretto Aerospaziale della Campania. Mini Irene propone tecnologie innovative ed avanzate che sono il frutto dell’integrazione dell’eccellenza delle imprese organizzate da ALI e da centri di ricerca e università. Mini Irene rappresenta l’ultima dimostrazione della capacità del sistema aerospaziale della Campania di essere alle frontiere dell’innovazione e a proporsi all’attenzione del mondo.” Ha dichiarato Luigi Carrino, Presidente del Distretto Aerospaziale della Campania – DAC