Sergio Mattarella Autonomia Differenziata

Il disegno di legge sull’Autonomia differenziata è attualmente all’esame del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che si prenderà il “giusto tempo” per valutare attentamente il provvedimento. Considerata la complessità della materia, dal Quirinale si conferma che “l’esame è appena cominciato” e che sarà condotto con lo stesso scrupolo e la stessa attenzione riservati a ogni provvedimento legislativo.

Una legge contestata

La legge, oggetto di aspre critiche da parte delle opposizioni e di diversi governatori regionali, è attuativa di una riforma costituzionale del 2001, il cosiddetto Titolo V. In 11 articoli, il disegno di legge definisce le procedure legislative e amministrative per le intese tra lo Stato e le Regioni che richiedono l’autonomia differenziata nelle 23 materie indicate nel provvedimento.

Le pressioni del Movimento Cinque Stelle

Nonostante le pressioni del Movimento Cinque Stelle, che attraverso i capigruppo Francesco Silvestri e Stefano Patuanelli hanno chiesto al Presidente di non firmare la legge esercitando la sua prerogativa costituzionale di “rinvio presidenziale” ai sensi dell’articolo 74 della Costituzione, sembra improbabile che Mattarella seguirà questa strada. I parlamentari del M5S hanno sottolineato che il Presidente, prima di promulgare una legge, può chiedere una nuova deliberazione alle Camere con un messaggio motivato.

L’equilibrio territoriale e sociale

Il Presidente Mattarella, pur mantenendo un elevato livello di attenzione sulla questione, ha recentemente ribadito l’importanza dell’equilibrio territoriale per il benessere sociale e lo sviluppo nazionale, sottolineando che il divario tra le diverse aree del Paese rappresenta un freno per la crescita complessiva. “L’equilibrio territoriale è un fattore cruciale di equilibrio sociale,” ha dichiarato Mattarella.

Le preoccupazioni delle opposizioni

Le opposizioni, dal canto loro, esprimono crescente preoccupazione per una riforma che, a loro avviso, rischia di dividere ulteriormente l’Italia, accentuando le differenze tra un nord più prospero e un sud più svantaggiato. Francesco Boccia, capogruppo del Pd al Senato, ha dichiarato: “Il ddl Calderoli che spacca l’Italia non rispetta molti articoli della Costituzione. E, anziché attuare tutto il Titolo V, attua solo il comma 3 dell’articolo 116. È l’ossessione leghista per il portafoglio! Alla Lega interessavano solo soldi e stendardo”.

Le posizioni della maggioranza

La Lega, infatti, ha accolto con entusiasmo l’approvazione del provvedimento, consolidando l’alleanza tra Matteo Salvini e il governatore del Veneto Luca Zaia. Tuttavia, Fratelli d’Italia ha mostrato un sostegno più tiepido alla riforma, mentre Forza Italia ha espresso progressivamente maggiori distinguo. Antonio Tajani, segretario di Forza Italia e vice-premier, ha proposto la creazione di un “Osservatorio sulle Regioni” per garantire maggiori tutele per il sud. “C’è un’esigenza di rassicurare. Io capisco benissimo le preoccupazioni del Sud,” ha dichiarato Tajani, aggiungendo che l’Osservatorio monitorerà il percorso della legge e assicurerà l’applicazione degli ordini del giorno approvati in Parlamento. Fulvio Martusciello, capogruppo di Forza Italia al Parlamento europeo, ha ribadito: “Saremo le sentinelle del Mezzogiorno”.

Tempi lunghi per l’attuazione

Nonostante l’approvazione del disegno di legge sull’Autonomia, i tempi per la sua attuazione si preannunciano lunghi. Potrebbero infatti concretizzarsi referendum e ricorsi alla Corte Costituzionale, rallentando ulteriormente il processo.

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