Inflazione carrello della spesa consumi

La “discesa dei corsi energetici, più rapida di quanto ipotizzato” frenerà la corsa dell’inflazione. E’ quanto stima la Banca d’Italia nelle proiezioni macro condotte nell’ambito eurosistema Bce rivedendo così al ribasso l’andamento dei prezzi.

L’inflazione al consumo sarebbe pari al 6,1% nella media di quest’anno e diminuirebbe al 2,3 il prossimo e al 2 nel 2025. Rispetto alle previsioni pubblicate in gennaio, la riduzione è di circa 0,3 punti percentuali. L’inflazione di fondo rimarrebbe ancora elevata nel corso di quest’anno, per ridursi nel prossimo biennio, coerentemente con una trasmissione graduale dei minori costi dell’energia.

Banca d’Italia rivede al rialzo il Pil per il 2023 che dovrebbe salire dell’1,3% contro il +0,6% stimato a gennaio. Nelle proiezioni macro condotte nell’ambito dell’Eurosistema Bce tuttavia, l’economia “si espanderebbe in misura contenuta nel resto del triennio, frenato dagli effetti del peggioramento delle condizioni di finanziamento”. Per il prossimo anno il Pil salirebbe solo dell’1% (era l’1,2% nella stima di gennaio) e dell’1,1 nel 2025.

Inflazione: gli ultimi dati Istat

A maggio l’inflazione riprende a scendere, tornando, dopo la risalita registrata ad aprile, al livello di marzo 2023 (+7,6%).  Il rallentamento appare ancora fortemente influenzato dalla dinamica dei prezzi dei Beni energetici.

Nel settore alimentare, i prezzi dei prodotti lavorati mostrano un’attenuazione della loro crescita su base annua, che contribuisce alla decelerazione dell’inflazione di fondo (scesa a +6%). Prosegue, infine, la fase di rallentamento della crescita tendenziale dei prezzi del carrello della spesa, che a maggio è pari a +11,2%.