Il debito pubblico italiano è tornato a crescere nel mese di gennaio, pur mantenendosi al di sotto del record storico di oltre 3.000 miliardi registrato a novembre 2024. Secondo i dati diffusi dalla Banca d’Italia, il debito è aumentato di 14,8 miliardi di euro rispetto al mese precedente, attestandosi a 2.980,5 miliardi.
L’aumento del debito è stato influenzato principalmente dalla crescita delle disponibilità liquide del Tesoro, che sono aumentate di 12,3 miliardi di euro, raggiungendo i 49,9 miliardi. Un ulteriore impatto è derivato dal fabbisogno delle amministrazioni pubbliche, pari a 2,9 miliardi.
A mitigare parzialmente l’incremento del debito ha contribuito l’effetto combinato degli scarti e premi all’emissione e al rimborso dei titoli di Stato, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e delle variazioni nei tassi di cambio.
Nonostante la crescita di gennaio, il debito pubblico italiano rimane sotto la soglia psicologica dei 3.000 miliardi, evidenziando una gestione finanziaria che risente di molteplici fattori, tra cui la necessità di mantenere liquidità disponibile per le esigenze di bilancio.
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