Soldi mutui - ricchezza

E’ recente la notizia dell’aumento dei tassi da parte della BCE, nell’ottica di fornire una soluzione definitiva – e di lunga durata – al problema dell’inflazione, che si prevede debba ritornare al 2,1% entro il 2025.

Le conseguenze di questa manovra, sulla quale si è ovviamente espressa la presidente della BCE Christine Lagarde, si rendono maggiormente note sia sugli strati più deboli della popolazione dell’Unione Europea, sia sulle famiglie italiane, che hanno imboccato una parabola discendente nell’acquisto di nuove abitazioni per il 2023. Gli effetti, pertanto, preannunciati ed anche gravi sotto il profilo dell’acquisto di nuovi immobili, hanno portato ad alcuni elementi importanti che sono emersi a seguito di una indagine di Facile.it e riportata dall’ANSA: per le famiglie italiane, infatti, per accedere ad un mutuo sarebbe necessario un reddito del +27% a fronte dei dati di febbraio 2022. Nel giro di solo un anno, pertanto, la possibilità delle famiglie italiane di accendere un mutuo si sarebbe ridotta del 18.6%, col risultato che famiglie che hanno in passato richiesto un mutuo non potrebbero, ad oggi, averne accesso.

Sono, questi, dati che fanno riflettere, anche alla luce dell’analisi di cui ci siamo occupati altrove nel recente periodo. Secondo una indagine ISTAT – invece – resa nota da AdnKronos, i prezzi delle abitazioni avrebbero imboccato una parabola ascendente, toccando finanche il tetto del 6%. Il tetto dei prezzi, inoltre, secondo l’ISTAT, sarebbe cresciuto del quasi 4% lungo tutto l’arco del 2002, come conseguenza della politica dell’aumento dei tassi della Banca Centrale Europea.