Scavi di Pompei

Nuovo scavo al Parco archeologico di Pompei: il progetto è stato avviato nell’Insula 10 della Regio IX, lungo via di Nola, un’area estesa per circa 3.200 mq, quasi un intero isolato della città antica sepolta nel 79 d.C. dal Vesuvio.

Il progetto

Archeologi, archeobotanici, vulcanologi numismatici, topografi antichi, architetti, ingegneri e geologi sono all’opera per limitare la vulnerabilità della citta’ antica sottoposta a pressione del terreno, incanalando il deflusso delle acque meteoriche, traendo il massimo di informazioni e dati dalle operazioni di indagine stratigrafica. Il progetto si inserisce in un più ampio approccio che, sviluppato durante gli anni del Grande Progetto Pompei, mira a rettificare e risolvere i problemi idrogeologici e conservativi dei fronti di scavo, ovvero il confine tra la parte scavata e quella inesplorata della città antica. Quest’ultima ammonta a circa 15 ettari di isolati e case ancora sepolti sotto lapilli e cenere, quasi un terzo dell’abitato antico.

Lo scavo e’ ancora all’inizio, ma cominciano gia’ ad affiorare le creste murarie dei piani superiori degli edifici antichi, tra cui una casa, trasformata nelle sue ultime fasi in fullonica (lavanderia) e scavata già intorno al 1912, e una casa con forno e cella superiore.’ “Scavare a Pompei è una enorme responsabilità – commenta il direttore del sito, Gabriel Zuchtriegel – Lo scavo è un’operazione non ripetibile, quello che è scavato lo è per sempre. Perciò bisogna documentare e analizzare bene ogni reperto e tutte le relazioni stratigrafiche e pensare sin da subito a come mettere in sicurezza e restaurare quello che troviamo”.

Analoghi lavori, effettuati tra il 2018 e il 2020, sotto la direzione di Massimo Osanna, videro emergere la casa di Orione, la casa con Giardino e il Thermopolium.