Ancora una volta, Tiktok è nel centro del mirino, a seguito delle recenti polemiche che hanno caratterizzato le sue difficoltà con diversi organi governativi. Già recentemente la piattaforma social è stata oggetto di critiche per la mancata trasparenza dell’utilizzo dei dati dell’utenza, mentre nuove voci si addensano sul conto di un mancato adeguato controllo dei video pubblicati sulla piattaforma.
Per questo motivo, pertanto, il social cinese è entrato nel mirino dell’Antitrust, nell’ottica di una definizione dei recenti eventi che hanno portato alla nuova sfida “cicatrice francese” alla quale molti utenti stanno sfortunatamente partecipando. Essa consiste nel pinzarsi con due dita gli zigomi fino a farsi venire degli ematomi
L’Antitrust contesta a Tiktok un mancato rispetto delle sue Privacy Policy, senza una pronta rimozione dei video che potrebbero inneggiare ad eventuale autolesionismo, causando evidenti problemi a chi fa costante utilizzo dello strumento social. Tali problemi, infatti, sarebbero relativi non solo all’oggettiva pericolosità del fenomeno, quanto anche al sotteso lavoro dell’algoritmo di TikTok che ripropone, costantemente, gli interessi più gettonati per singolo utente, reiterando – ad ogni swap del feed – la possibile minaccia.
Per rispondere a queste accuse, in una nota, Tiktok raccomanda la sua assoluta collaborazione con gli organi competenti, impegnandosi maggiormente in un controllo costante dei video inseriti all’interno della piattaforma.