Eurostat, dati record su inflazione nell'Eurozona

La decisione della Banca Centrale Europea di abbassare i tassi di interesse, inaugurando una direzione verso una graduale riduzione per tutto il 2025, ha già iniziato a generare effetti significativi sui costi di finanziamento per famiglie e imprese. Tuttavia, l’impatto non è uniforme, con benefici concentrati per chi accede al credito e svantaggi per i risparmiatori.

Mutui e prestiti
Per quanto riguarda i mutui casa, la riduzione dei tassi rappresenta un sollievo per chi ha mantenuto un tasso variabile, sebbene la maggior parte dei mutuatari sia passata al fisso negli ultimi anni grazie alle surroghe. Con un ribasso del tasso Euribor, utilizzato come parametro per i mutui variabili, si stima che i risparmi mensili possano variare dai 10 ai 30 euro. In prospettiva, una riduzione del tasso al 2% nel primo semestre del 2025 potrebbe portare a risparmi fino a 80 euro mensili su una rata attuale di 682 euro, secondo Facile.it.

Le dinamiche dei tassi stanno anche riequilibrando il confronto tra mutui a tasso fisso e variabile. Il Tan medio dei mutui variabili potrebbe scendere al 3,04%, con offerte che toccano il 2,64%, rendendolo più competitivo rispetto al tasso medio del fisso, attualmente al 2,87%.

Finanziamenti per le imprese
Anche il mondo imprenditoriale beneficia del calo dei tassi. Dopo anni di lamentele sugli elevati costi del credito, i dati mostrano un miglioramento: a ottobre, il tasso medio per i nuovi finanziamenti alle aziende era al 4,60%, in calo rispetto al 4,90% di settembre. Tuttavia, la domanda di credito resta debole in alcuni settori, come l’industria, che vive un calo della produzione da quasi due anni.

Nonostante le difficoltà, il sostegno pubblico attraverso il fondo gestito da Mediocredito Centrale ha permesso alle aziende di affrontare meglio le sfide finanziarie. Ulteriori riduzioni dei tassi potrebbero incentivare gli investimenti, rilanciando comparti economici in sofferenza.

Conti deposito
La riduzione dei tassi penalizza invece i risparmiatori. Le banche hanno iniziato ad adeguare le offerte commerciali, con rendimenti dei conti deposito già rivisti al ribasso. Questa tendenza riflette l’impatto diretto delle politiche monetarie della Bce, che mirano a stimolare l’economia attraverso il credito, ma a scapito dei depositi a rendimento fisso.


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